Difatti, da qualunque parte sia la verità, essa non può mancare di uscire illuminata da tale prova. Essa ha un fascino segreto e un potere invincibile sugli animi; presto o tardi giunge a sottometterli. Noi siamo fatti per conoscerla, e quando invece abbracciamo l’errore, siamo sedotti e legati dalla sua somiglianza con la verità, perché essa non è sempre egualmente sensibile e palpabile; qualche volta l’errore prevale per ignoranza, si accredita con l’opinione, si afferma e si consolida con l’uso; l’errore assume allora tutte le apparenze della verità, e acquista sugli animi un dominio che sembra indistruttibile.
Quando la verità così offuscata e dimenticata incomincia a riapparire, essa si ritrova con tutti gli svantaggi della novità, e vede alzarsi contro di sé quelle proteste che l’errore suscita, nel proprio interesse, ogni volta che viene enunciata. Soltanto a forza di esami e di fatiche, al prezzo di una discussione lunga e laboriosa essa riconquista la sua autorità perduta, e finalmente si manifesta con quella certezza alla quale l’evidenza ha posto il suo suggello. Il suo possesso è allora assicurato, essa non fugge più dopo essere stata lungamente disputata e acquistata con una ricerca ostinata, che una contraddizione sostenuta ha reso più profonda e più seria”.
Guillaume Le Trosne

Qual è il Potere più grande che vi sia a questo mondo?

A tale domanda, apparentemente banale, si potrebbe rispondere con altrettanta banalità, citando nell’ordine: Politica, Economia e Finanza, Armi, Droga… Ipotesi che, almeno a prima vista, potrebbero aver senso, ma che tuttavia non chiariscono affatto la questione. In effetti, il “Potere più grande” risiede indubbiamente nella possibilità di “imporre la Verità”.

Già, la Verità, o se si preferisce le Verità, considerando tutte le sfaccettature che essa possa assumere, in qualsivoglia atto, fatto, o questione, riguardante l’umanità. Il resto è solo contorno che di volta in volta prende il nome di: mistificazione della realtà, menzogna, false certezze, discredito del dissimile pensiero, diffamazione dell’avversario. Semplici mezzi utili alla “causa” di quanti si arroghino il diritto di decidere “quanto spetti sapere” all’uomo qualunque.

Sebbene sia assurdo, nessuno può contestare che quando si parli di “Potenti”, o quando si guardi “al Palazzo”, ci si riferisca ad un “conglomerato” di pochi soggetti – comunque “implicati” nelle realtà sopra richiamate – accomunati da un mercimonio che non fa affatto il bene dei “comuni mortali”, ma che punta dritto a soddisfare i propri biechi interessi, che si potrebbero circoscrivere senza ironia, ai ben noti “sette vizi capitali” della Morale Cattolica.

Ogni cosa è talmente palese da apparire assurda ed insensata. Eppure, la maggioranza delle persone resta ferma, impassibile e rassegnata, a credere alla favole, incedendo in un eterno “giorno dopo giorno” in fotocopia e finendo immancabilmente per subire la vita, lustrando le scarpe a chissà chi e sperando in un migliore “futuro terreno” che mai arriverà…

Proprio per questo, ogniqualvolta si stagli all’orizzonte la figura di un “Signor Nessuno” pronto a sconquassare quel grumo di Potere che infetta la Società come fosse una “cellula tumorale”, non si può che scendere in campo al suo fianco, pronti a partecipare fieramente all’eterna lotta di “Davide contro Golia”. D’accordo, può far spavento, ma a volte è bene esporsi in prima persona, piuttosto che lasciare andare avanti “gli altri” per poi accodasi. Già, a volte è meglio darsi da fare affinché “gli altri”, poi, seguano in massa.

Viste le premesse, sarebbe tanto sciocco quanto inopportuno, non vedere con favore le recenti iniziative di WikiLeaks, volte a rivelare ad oltre sei miliardi di teste, in quale maniera corrotta “giri il mondo”.

In effetti, l’enciclopedica mole di files, più o meno riservati, proveniente dagli archivi del Dipartimento di Stato e di quello della Difesa Statunitensi, finita “piratescamente” in mano all’Organizzazione guidata da Julian Assange e messa in Rete solo in parte – sebbene siano già state calendarizzate altre imbarazzanti pubblicazioni – ha evidenziato come i Governi in generale e quello “a stelle e strisce” in particolare, siano soliti amministrare gli Affari Pubblici.

Al di là delle chiacchiere da bar, che ruotano attorno a talune “ambascerie spionistiche” di quart’ordine, l’incredibile moto perpetuo che alimenta le brame di Potere dell’impudica Oligarchia che domina “i tempi e i luoghi” del III Millennio, fa leva sulla diffusa stupidità, o, se si preferisce, su una più innocente ingenuità delle masse, puntando sulla diffusione di notizie artefatte, su fantasiosi segreti e su colossali bugie, che distraggano i più, che riducano al silenzio quei pochi che abbiano l’ardore di “mettersi di traverso” e che rendano meno problematiche le faccende e gli intrighi dei cosiddetti Statisti…

Il caso mediatico trasformato in dramma politico-diplomatico la dice lunga sulle paure che colgono le “Alte Sfere del mondo”.

A ben guardare, il “contro-potere” organizzato rappresentato da WikiLeaks è giunto a segnare – attraverso la sua meritoria azione informativa che si perde tra giornalismo d’inchiesta ed esasperato “hackerismo” (in un’accezione positiva del termine) – l’incipit di un’agognata Rivoluzione sociale, culturale, politica, ed economica. Non è un sogno, è tutto davanti ai nostro occhi e basta prenderne coscienza.

La forza sta nella comunanza di scopo, pertanto, “abbattuta la porta”, calato il sipario, sarà compito di ciascun individuo, impedire la definitiva “Restaurazione” di quel che è stato fino ad oggi, in qualche scialba rivisitazione in chiave moderna del “Congresso di Vienna”, che veda al tavolo delle trattative vecchi ingessati e bambole  “cotonate”, tra sorrisi, strette di mano, promesse per i buoni e minacce per i cattivi di turno, come se nulla fosse successo.

Di fronte ad ogni fine sta un nuovo inizio e quello in divenire potrebbe dare il via ad una nuova era di Libertà meno fasulle, di Giustizia più giusta e di Democrazia non più “deviata”, ma davvero compiuta, senza ricorrere per forza, alle scialbe ed apocalittiche date di qualche “calendario da quattro soldi”…

Nel marasma globale cui sto assistendo, se guardo all’Italia non scorgo nulla di nuovo sotto al Sole. Dopo tutto, da noi, anche il più stolto dei cittadini conosce, o dovrebbe conoscere a menadito, le magagne che investono da sempre i Vertici dello Stato.

Leggere tra le righe, che il nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sia legato da dubbi e imbarazzanti rapporti d’amicizia con individui discutibili come Vladimir Putin e Muammar Gheddafi, o che si dedichi a corteggiamenti un po’ troppo invadenti ed economicamente svantaggiosi di “donzellette appositamente venute dalla campagna”, mi sconforta ulteriormente ma non aggiunge “carne al fuoco del sospetto”…

Così come nulla m’insegna il fatto che Ministri e Portaborse Tricolori, ben prima che i dati fossero diffusi, si prodigassero nella difesa del “caro leader” nostrano, attaccando duramente Assange per la sua scelta, bollandola addirittura come “terrorista”.

In particolare, non si può dimenticare che il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, abbia dichiarato di temere che l’Organizzazione miri a “distruggere il mondo”, tirando in ballo un “11 Settembre della Diplomazia”. Un po’ come dire: WikiLeaks come la Spectre, o peggio, come Al-Qaeda e Julian Assange come una “spia venuta dal freddo” o, perché no, come un Osama Bin Laden “made in Australia”…

Totò avrebbe detto: “Ma mi faccia il piacere”! Dopodiché, io aggiungerei: “è ridicolo”!

Per quanto gli “Italici Files” fossero noti fin dall’inizio, è tuttavia innegabile che in veste di cittadino Italiano monti l’inquietudine. Specie quando mi attardi a ragionare circa la “considerazione zero” riservataci da uno storico Alleato come gli Stati Uniti d’America, che ci ridicolizza oltre-confine e della quale devo render grazie sopratutto alla “Politica personalistica ed interessata” che da oltre quindici anni “affossa” Palazzo Chigi e di riflesso l’intera Nazione.

Comunque sia, comunque finisca, qualunque sia la pena che toccherà al “padre” di WikiLeaks, nel susseguirsi degli eventi che assommano in un tutt’uno, minacce di morte e mandati di cattura internazionale, la sua opera avrà sicuramente nuovi emuli e prosecutori.

Caduto il muro del silenzio, svelate le collusioni, conclusa la farsa messa in scena davanti alle telecamere che “scendendo dall’alto” illudeva le folle, è tempo di ripristinare il diritto di conoscere e sapere, oltreché il prevalere della verità ovunque, comunque e contro chiunque.

Senza timore alcuno di ripetermi: “non l’amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi la Verità”!

D.V.

P.S.: in Julian we trust.

Addendum: Londra, 7 Dicembre 2010, 9.30 am (ora di Greenwich). Julian Assange si consegna a Scotland Yard. Troppo difficile difendersi da fuggiasco, dalle accuse di stupro mossegli da due donne, per le quali una Procura Svedese aveva spiccato, già da tempo, un discusso e discutibile mandato di cattura internazionale. Frattanto, Oltreoceano “si lavora” sui cavilli legali che giustificherebbero un’estradizione, che permetterebbe all’Amministrazione Statunitense di portarlo alla sbarra per “spionaggio”. Tutto ciò, per la vile e sfacciata soddisfazione della Diplomazia Mondiale e con buona pace di ogni premiale ed innato istinto di Verità.

  1. avatar admin ha detto:

    Caro amico,
    ti ringrazio d’aver dato il tuo contributo all’articolo. La tua acuta ed attenta dissertazione, è davvero interessate. A mio modesto parere, attraverso una coinvolgente rappresentazione allegorica, sei riuscito a disegnare con efficacia, ed i un suol colpo, la realtà politica, sociale ed economica di oggi. Al riguardo, un sol dubbio mi pervade: se la “luce” rappresenta la verità, ed i “buio” indica invece la menzogna, l’artifizio ed il raggiro, cos’è la “vendetta” di cui parli? O meglio, allorché concludi il tuo ragionamento affermando che la “vendetta” ed il “buio” siano la stessa cosa, devo giungere a supporre che anche “vendetta” voglia dire menzogna, artifizio e raggiro? In effetti, se così fosse, il “desiderio di vendetta” che t’assale e quella sorta di rassegnazione agli eventi calati dall’alto che sembra coglierti man mano tra le righe, finirebbe per porti, nel caso WikiLeaks, al fianco delle Autorità che abbiano lavorato nell’ombra, per ridurre al silenzio Julian Assange e la sua benemerita Organizzazione… Nella speranza di sbagliare, circa le conclusioni cui sono arrivato, aspetterò con piacere una tua replica. A presto 🙂

  2. avatar webrevolution ha detto:

    WikiLeaks – Uscire dal buio

    Era una notte buia, un buio pesto che non riesci ad immaginare possa peggiorare. E invece peggiorava, senza sosta. Una volta c’era la luna, ora piu’ nemmeno le stelle… Un buio di quelli che ti fa perdere la vista perchè superflua. Non è per niente bello ma ormai ti sei quasi abituato lo dai per normale, l’hai quasi somatizzato, interiorizzato. Ricordi anni fa che correvi al buio e sbattevi la testa contro un palo o cadevi in una buca. Ti rialzavi, in qualche modo, e tornavi a correre. Ma di nuovo sbattevi, cadevi, inciampavi. Qualcuno se ne accorgeva ma non ti aiutava a rialzarsi, anzi, rideva e ti superava. Pian piano la tua corsa diventava un camminare, sempre più lentamente, con maggior cautela… Una interminabile e deprimente corsa tra ciechi…

    * * * * *

    Un bagliore puntato agli occhi! Sono accecato, abbagliato, sconvolto, incredulo. Mi guardo intorno… Tanta gente, quasi tutti. Ehi, ragazzi! Ve la ricordavate la luce? Tante facce sorprese. Cerco di capire, che sia uno scherzo? Un altro scherzo? Quante volte ci hanno promesso un chiarore… Sono sospettoso. Molti continuano a camminare tenendo gli occhi chiusi, forse la vista l’hanno ormai persa del tutto… e proseguono senza capire o senza interessarsi. Avrei voglia di gridarlo a tutti! Esplodere di entusiasmo! Ma sono dibattuto con il timore di schierarmi con l’impostore e ricevere un colpo mortale alla mia dignità umana… Medito, elaboro, cerco di capire come potrebbe essere stata architettata la nuova cinica presa in giro. No. E’ proprio luce. Fosse anche uno scherzo, ormai ho visto e ci siamo visti tutti. Siamo tantissimi, brancolanti TUTTI nel buio. Ed abbiamo tutti il diritto di vedere! Capiamo persino meglio quanto profondo fosse quel buio.

    * * * * *

    Mi sto incazzando. Sono furibondo. Sta uscendo tutto. Troppa roba digerita. TROPPAAAA! Credo di poterne fare un’elenco del male che ho subito. Mi assale un desiderio di vendetta! Quante rivalse!
    Calma. Calma.
    Innanzitutto ringraziare chi m’ha svegliato.
    Mi faccio un esame di coscienza, forse mi sono adeguato troppo, forse non ho avuto abbastanza forza, forse ho nacosto agli altri i miei quattro cazzo di fiammiferi comprati al mercano nero. Diventando parte del sistema assecondandolo ed alimentandolo.
    Basta, reset, tutti mea culpa.
    E poi la vendetta ed il buio sono la stessa cosa.

    WebRevolution 7/12/2010