Non avevo dubbi, che ve lo dico a fare?
Con la nascita del Digitale Terrestre, abbiamo perso una buona occasione… Si, abbiamo perso un’occasione per spegnere finalmente il televisore, uscire di casa e riappropriarci della nostra vita, rinunciando ad uno strumento capace principalmente di diseducare la gente e di manovrarne la mente.
Al riguardo, avrete senz’altro subito il massiccio bombardamento mediatico, che da mesi e mesi ci “ammansisce” i neuroni e ci prepara all’evento e che nelle ultime settimane è diventato a dir poco esasperante, coinvolgendo soprattutto i Tg, che ne hanno fatto una smodata propaganda.
Tanta, anzi troppa pubblicità, del tipo: “...Con lo Switch off avverrà lo spegnimento del segnale analogico delle trasmissioni TV e nascerà (o meglio, verrà imposto) il Digitale Terrestre, che consentirà una migliore qualità e stabilità delle immagini, la moltiplicazione dei canali disponibili e la TV interattiva…”
Considerando i contributi all’acquisto del Decoder, le spese di messa in opera del Sistema e gli oneri pubblicitari, Vi siete mai chiesti quanti milioni di Euro siano stati buttati al vento? Avete mai pensato che tutti i soldi investiti per consentirci di continuare a guardare programmi patetici e demenziali e per “interagire col telecomando”, avrebbero potuto esser destinati a più intelligenti ed utili finalità?
Le possibilità sarebbero state infinite, soprattutto in un periodo di crisi economica come quello attuale. Ad esempio, si sarebbe potuto puntare ad adeguamenti, ristrutturazioni e costruzioni di appartamenti di edilizia popolare, per quanti vivano con difficoltà in strutture spesso fatiscenti, o paghino affitti esosi e senza reali criteri di mercato, dovendo stringere la cinghia.
Insomma, un vero Piano Casa… Si badi, non una trovata elettorale dell’ultimo momento, ma una vera pianificazione edile a tutela sia delle fasce più deboli della popolazione, sia del territorio (che se non ve ne siete accorti, senza dover essere degli estremisti ecologisti, sta diventando un’unica ed indefinita “gettata” di cemento…).
Invece, si è scelto di urlare ai 4 venti, che l’Italia sarebbe divenuta la prima realtà dell’U.E. a digitalizzarsi totalmente, rispettando (per una volta) le nome comunitarie… Che bello!
Vi rendete conto? Le manovre politiche che si nascondono dietro a questo meccanismo – e ad innumerevoli altri – mi disgustano e mi portano spesso a perdere la speranza. Poi fortunatamente mi ricredo, poiché la volontà di contribuire al cambiamento, di partecipare alle scelte, di dire basta all’Italia “Paese del bengodi” facendone uno Stato davvero attento alle esigenze dei propri cittadini, prevale su ogni cosa.
Magari mi sbaglio, ma resto dell’idea che prima di installare un’antenna televisiva, occorra avere un tetto sopra la testa, che non rischi di caderci addosso…
D.V.