Povera Italia! Ti mancava solo quest’ulteriore grana chiamata G8.
Se fossi un astrologo, potrei affermare che a livello cosmico il cicli planetari si ripetano con determinate scadenze…
…Limitandomi però alla realtà, vorrei sottolineare che all’orizzonte si stiano delineando quei presupposti che si presentarono nel 2001, alla vigilia dell’appuntamento di Genova.
In effetti: l’evento si terrà in Italia; alla guida del Governo siede Silvio Berlusconi; la città scelta come sede – in questo caso la martoriata L’Aquila – è stata chiusa e militarizzata; il mondo è alle prese con gli innumerevoli ed irrisolti problemi socio-economici; “qualche” miliardo di persone ha le “palle girate” per la lontananza delle scelte della Politica dalle proprie esigenze.
Ammetto di non vedere affatto con favore questi mega-vertici internazionali. D’altronde la Storia c’insegna che finiscano sempre in un nulla di fatto. Insomma, di solito si prendono decisioni su materie secondarie, mentre quelle inerenti a problematiche davvero importanti sono rimandate a data da destinarsi, o hanno termini di scadenza lontani anni luce (l’applicazione “zoppa e dilazionata” del Protocollo di Kyoto ne è un fulgido esempio).
Alla fine tutto si risolve in apposizione di firme e scambio di stilografiche, strette di mano e sorrisi a “favore di camera”, conferenze stampa congiunte, vertici bilaterali di contorno, interviste, cene di gala, pacche sulle spalle, foto di gruppo a base di “corna e piedistalli”…
Viviamo nella cultura della comunicazione e della strategia costruita a tavolino e continuano a farci credere che sia veritiero che i “potenti” debbano incontrarsi tutti in un unico luogo, per discutere del destino del mondo ed accordarsi immediatamente e all’unanimità… Ma per favore! Sarebbe meglio facessero una scampagnata.
Questi signori vivono su un’isola deserta chiamata presunzione… Non a caso, per evitare confronti, contestazioni, insulti e black block, si era optato per l’arcipelago della Maddalena, (che poi ha dovuto cedere le luci della ribalta alle montagne Abruzzesi, sulla scia della filosofia “adotta anche tu un monumento lesionato”, caro amico del G8).
Credo che i milioni di Euro scialacquati per adeguare ben due località, siano indicativi di come peggio non si possa destinare il pubblico denaro. Senza considerare che, in caso di scosse sopra al 4° grado della scala Richter, le delegazioni si potrebbero spostare alla Farnesina e dunque a Roma…
Vista l’imprescindibilità del summit, anziché creare nuovi problemi agli Aquilani, sarebbe stato meglio confermalo in Sardegna.
Magari, piuttosto che spostare battaglioni di forze dell’ordine, allertare i Servizi, mettere in allarme “Predator”, Elicotteri, F16, saldare tombini, creare zone rosso-verdi, vietare la circolazione senza pass, creare interferenze alle telecomunicazioni, chiudere lo spazio aereo, allestire suites per gli ospiti, sospendere il trattato di Schengen, ecc. ecc… – gli ulteriori fondi spesi avrebbero avuto una maggiore utilità, qualora impiegati per il consolidamento e la rinascita del loro amato centro.
Ma questa cari amici è la Politica, dove la superficialità è la regola ed il pragmatismo un’eccezione, anzi un’utopia.
D.V.