“L’automobile è diventata un articolo di vestiario senza il quale ci sentiamo nudi, incerti, incompleti”. Marshall McLuhan
State pure comodi. Oggi tratteremo un argomento “leggero”…
Tra qualche giorno ricorre il trigesimo della morte – e dell’ennesima resurrezione – dell’Italico Codice della Strada.
Anche stavolta mi è parso che l’obiettivo principale fosse quello di “far cassa”, piuttosto che prevenire incidenti. Per fare un esempio – com’è noto – le sanzioni amministrative irrogate a fronte di infrazioni commesse al volante, dalle 22 alle 7, sono state aumentate di 1/3 nell’ammontare. Poi, venuto a conoscenza dell’ennesima “stretta” su alcool e droga e della “benemerita” novità, contro chi butti immondizie fuori dal finestrino, mi sono un poco ricreduto.
E devo ammettere che, contrariamente al previsto e prevedibile, il generale inasprimento delle pene non sia stato poi un gran danno. In effetti, in questo mese di partenze e di ritorni sulla via del Mare, dell’Aeroporto, o semplicemente entro i confini cittadini, mi è capitato di vederne delle belle.
Insomma a parte scempiaggini classiche tipo: il taglio di corsia di accelerazione; l’immissione improvvisa e non segnalata in quella di decelerazione; la circolazione – criminale – lungo la corsia d’emergenza; corse dissennate oltre i limiti; ho assistito anche a l’azione sconsiderata di alcuni pazzi che accortisi di aver “mancato” l’uscita – transitando su strade ad alto scorrimento – abbiano innestato la retromarcia!
Ho visto innumerevoli automobilisti viaggiare con bambini “slegati” all’interno dei veicoli, o con enormi cani ciondolanti ed impauriti e senza “divisorio”, o con l’immancabile cellulare all’orecchio… E mettetevi sto auricolare!
Addirittura mi sono capitati degli idioti lanciati a tutto gas, a bordo di scooter e moto, con indosso casco, pantaloncini e ciabatte infradito, sul raccordo aeroportuale di Fiumicino! Li avrei filmati, se non avessi avuto le mani impegnate… Sul volante!
Ho poi smesso di contare gli slalom tra pedoni e ciclisti, che parevano birilli, alla faccia di strisce e corsie preferenziali.
Insomma pur rimanendo del parere che l’Italia fondamentalmente si priva di Educazione civica e stradale (oltre che di giustizia, libertà di parola, libertà di stampa, onestà, equità, solidarietà, ecc. ecc.), non nego che una svolta repressiva in materia di circolazione veicolare, saltuariamente ci stia davvero bene! Peccato che le Forze dell’ordine, chiamate a far rispettare le regole, siano poche e con pochi mezzi.
E poi mi rendo conto che nella Patria di tanti “Schumacher”, dove spesso capita che a guidare non sia il cervello del conducente ma uno sgangherato navigatore satellitare, si potrebbe porre rimedio solo se si cominciasse ad imparare Precedenze e Punti Patente sin dalle scuole materne e a bordo di un triciclo!
D.V.