“Quando avrete abbattuto l’ultimo albero, quando avrete pescato l’ultimo pesce, quando avrete inquinato l’ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro”. Proverbio Indiano
Come a tentare di raccogliere “manna dal cielo”, in un periodo in cui tutto pare andargli di traverso, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha mandato in onda un nuovo spot, a favore del suo traballante Governo, confermando l’intenzione di portare a termine le Grandi Opere programmate e di superare quelle strettoie burocratiche che impediscano una “piena crescita” del Paese.
L’occasione si è avuta ieri, durante la presentazione del Piano di Sviluppo degli aeroporti di Roma e Milano, realizzato insieme alle rispettive Società di Gestione. Un piano che, per la cronaca, comporterà uno stanziamento previsionale di 5 miliardi di Euro entro il 2020 e di ben 14 miliardi di Euro entro il 2040… Insomma, i “soliti” bruscolini!
E come gli accade quand’è “carico”, delle 120 infrastrutture strategiche più o meno finanziate, il Premier ha rilanciato il progetto esecutivo del “famigerato” Ponte sullo Stretto, ossia la “croce e delizia” di tutti i Governi, che la Repubblica abbia avuto la sfortuna di vedersi attorno e che l’uomo di Arcore ha deciso di avviare tra Dicembre e Gennaio prossimi, almeno per quanto riguardi i cantieri “di terra”.
Insomma, come ogni Babbo Natale che si rispetti, ha “incartato” un presente da 6 miliardi di Euro (ottimisticamente parlando), da recapitare a Sicilia e Calabria, ovvero a due Regioni certamente più bisognose di opere viarie di base – di cui sono notoriamente carenti – e di un riassetto idrogeologico urgente e non più rinviabile, piuttosto che di una mostruosa colata di acciaio e calcestruzzo, poggiata su basi d’argilla, che come nel caso della TAV si rivelerà un atto di devastazione ambientale insanabile.
Il Cavaliere ha inoltre rinnovato la promessa, di “rivedere” le procedure Ministeriali che rallentino la realizzazione dei progetti, auspicando di ridurre i tempi necessari al rilascio delle pratiche burocratiche, ad un terzo di quelli attuali, aggiungendo infine, che il Debito Pubblico “ereditato” dalla malagestione del passato, non debba impedire d’innovare l’Italia.
Peccato che l’ultima informativa della Banca d’Italia parli chiaro, riportando dei dati da rischio “default”. Debito Statale: 1.757,534 miliardi di Euro, ossia 29.000 Euro in capo a ciascuno dei 60 milioni di residenti! Rapporto Deficit/PIL previsto per il 2010: 121%.
Comunque gli Italiani devono stare tranquilli, mantenere la calma, spendere, “spandere” e diffondere ottimismo, anche restando sempre “più disoccupati”. D’altronde, in base ai dati del Ministero dell’Economia, l’Attivo Patrimoniale Nazionale vale 1.800,00 miliardi di Euro (quali siano le basi di calcolo è un mistero)…
Insomma c’è modo per continuare il “sacco della Patria”, ancora per qualche mese.
E pensare che a differenza nostra, Oltremanica il compassato Governo di Sua Maestà – già alle prese con un simil-Italico scandalo rimborsi – abbia allo studio di vendere l’Eurotunnel che collega l’Isola Britannica alla Francia, per incassare qualcosa come 17 miliardi di Euro, utili a mantenere i propri conti in ordine e un rapporto Deficit/PIL attorno ad un “inconcepibile” 80%…
Eh già, sembra davvero una barzelletta: “Tunnel che va, Ponte che viene”!
Che Dio ci salvi dagli Inglesi… E dai falsi profeti!
D.V.