Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha scelto per primo la "personalizzazione" del Referendum Confermativo sulle Riforme Costituzionali, rischia una figuraccia storica, sia con la sconfitta che si prospetta nell'urna, sia per la certa decisione di restare in sella, nonostante dichiarazioni di senso contrario.

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha scelto per primo la “personalizzazione” del Referendum Confermativo sulle Riforme Costituzionali, rischia una figuraccia storica, sia con la sconfitta che si prospetta nell’urna, sia per la certa decisione di restare in sella, nonostante dichiarazioni di senso contrario.

“Per far funzionare un Parlamento, bisogna essere in due, una Maggioranza e una Opposizione (…) La Maggioranza, affinché il Parlamento funzioni a dovere, bisogna che sia una libera intesa di uomini pensanti, tenuti insieme da ragionate convinzioni, non solo tolleranti, ma desiderosi della discussione e pronti a rifare alla fine di ogni giorno il loro esame di coscienza, per verificare se le ragioni sulle quali fino a ieri si son trovati d’accordo continuino a resistere di fronte alle confutazioni degli oppositori. Se la Maggioranza si crede infallibile solo perché ha per sé l’argomento schiacciante del numero e pensa che basti l’aritmetica a darle il diritto di seppellire l’Opposizione sotto la pietra tombale del voto con accompagnamento funebre di ululati, questa non è più una Maggioranza parlamentare, ma si avvia a diventare una pia congregazione, se non addirittura una società corale, del tipo di quella che durante il fatidico ventennio dava i suoi concerti nell’aula di Montecitorio (…) Queste forme di sprezzante rifiuto, colle quali la Maggioranza ostenta di non degnarsi neppure di discutere gli argomenti dell’Opposizione, mi sembrano, per la sorte del Sistema Parlamentare, più pericolose delle reazioni violente; è una specie di ostruzionismo a rovescio con cui la Maggioranza, mirando a screditar l’Opposizione, viene in realtà a tradire la ragion d’essere del Parlamento, nel quale il voto dovrebbe essere in ogni caso la conclusione di una discussione e non il mezzo brutale per soffocarla (…) È stato detto che la vera Costituzione è la Maggioranza: se la Maggioranza non vuol rispettare la Costituzione, vuol dire che la Costituzione non c’è più. Ma proprio per non sentir ripetere questo discorso, che era di moda sotto il Fascismo, la Costituzione aveva predisposto al disopra della Maggioranza organi indipendenti di garanzia costituzionale, destinati a proteggere la Costituzione contro la stessa Maggioranza (…) Quando si parla in senso dispregiativo del «Parlamentarismo» come degenerazione del Sistema Parlamentare, non si vuole intendere, è chiaro, che si possano corrompere in sé le leggi che stabiliscono in astratto il modo con cui i congegni parlamentari dovrebbero funzionare; ma si intende dire che gli uomini incaricati di metterle in pratica, gli elettori e gli eletti, i deputati e i governanti, le possono far servire a finalità in contrasto con quelle per le quali queste leggi sono state in astratto dettate: a finalità di gruppo, in contrasto coll’interesse pubblico (per esempio gli interessi di un gruppo finanziario), o addirittura a finalità private: vi mettono dentro i loro propri moventi psicologici di carattere personale, ed è proprio per questo che a poco a poco tutto il sistema si trova a essere deformato e corrotto (…) La nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere. Non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria Responsabilità. C’è dentro tutta la nostra Storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie: son tutti sfociati qui negli articoli. Dietro ogni articolo della Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perché la Libertà e la Giustizia potessero essere scritte su questa Carta. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la Libertà e la Dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”. (Piero Calamandrei)

Incipit. Indubbiamente, allorché si tenti d’illuminare le masse, cercando di renderle edotte di vicende al di fuori degli schemi del vivere quotidiano, le accuse di Complottismo, di Dietrologia e addirittura di “velata follia”, sono sempre dietro l’angolo. Senza contare che, oggigiorno, se non sprizzi ottimismo da tutti i pori; se guardi oltre le “slides”; se non taci ed acconsenti; se dissenti e fai domande; se insomma con cognizione di causa di ostini a “remare contro”, è un attimo che ti piova addosso l’etichetta di “gufo”…

Eppure, in questi tempi disonesti, se appare scontato dover ricevere il biasimo di chi si prodighi a vendere false certezze e verità artefatte a favore di telecamera, come fossero pentolame, è tragico realizzare che sempre più spesso siano i cittadini a non voler sapere, a far spallucce e a perseverare nelle vane speranze. Insomma, a rendersi colpevolmente disponibili ad accettare tutto e il contrario di tutto, a scansare le “fatiche” di una Responsabilità che parte dal semplice ragionamento e che arriva alla personale Partecipazione, per la somma gioia di quanti decidano alle loro spalle e a loro spese. 

In principio Dio creò le Banche. Prima o poi, raccontando del nostro presente, i libri di Storia si apriranno così: “le grandi Banche d’Affari e d’Investimento furono lo strumento attraverso il quale la Finanza predatoria finì per scansare la Politica dalla gestione del mondo”. Consigli di Amministrazione guidati da managers senza scrupoli, in luogo di fini Statisti e Diplomatici lungimiranti; fredda gestione contabile anziché virtuosa capacità di governo; prospetti informativi troppo sintetici e farlocchi, piuttosto che giuste ed inflessibili prescrizioni di Legge… Basta guardarsi attorno: la Crisi dell’Economia Globale che si auto-alimenta e che continua a covare sotto la cenere, è un caso di scuola. Cause ed effetti. Molteplici effetti, incrociati e danni collaterali sempre a scapito della moltitudine distratta e sacrificabile.

Guardando all’Europa, quei libri ci diranno chiaramente che il progetto dell’Europa Unita fallì per un “eccesso di allargamento”, perorato da qualche “board” di sconosciuti burattinai…

La protagonista indiscussa (in virtù dell'etichetta che porta, ndr) dello scempio della Costituzione voluto da Matteo Renzi & Co., ha un nome e un cognome: Maria Elena Boschi. Ora, in vista del Referendum confermativo d'Autunno, se ella spinge la campagna per il sì, dovrebbe sembrarti logico, o meglio, lecito, preparati ad andare alle urne per affermare, secco e deciso, il tuo "NO". E' una scelta semplice. Non occorre fare troppi conti; né occorre passare in Banca, per "chiedere consiglio" al babbo...

La protagonista indiscussa (in virtù dell’etichetta che porta, ndr) dello scempio della Costituzione voluto da Matteo Renzi & Co., ha un nome e un cognome: Maria Elena Boschi. Ora, in vista del Referendum confermativo d’Autunno, essendo ella la prima attrice della campagna per il sì, è quantomai logico, o meglio lecito, preparasi ad andare alle urne per affermare un secco e deciso “NO”. E’ una scelta semplice. Non occorre fare troppi conti; né occorre passare in Banca, per “chiedere consiglio” al babbo…

E guardando all’Italia, quegli stessi libri racconteranno che la caduta dell’ultimo, seppur discutibile Governo Berlusconi, fu provocata da ragioni tutt’altro che limpide. E che il tentativo, riuscito, d’introdurre il pareggio di bilancio nella Costituzione Italiana e il tentativo, pendente, di disfare la Prima delle Leggi, non furono il frutto di un’abile mente innovatrice, bensì dell’indicazione di un Potentato Finanziario come J.P. Morgan, desideroso di spazzar via l’impronta “Socialista” di una normativa che troppi Diritti concedeva e che troppi paletti poneva ai falchi dell’Economia di Mercato…

Insomma, gli Italiani di domani avranno davanti agli occhi, svelati in un sol colpo, tra le righe, i milleuno perché del “Governo delle Banche” di Mario Monti, del “Governo delle Banche 2.0” di Enrico Letta e del “Governo delle banche salvate a scapito dei risparmiatori”, guidato da Matteo Renzi… E noi, avi trapassati a miglior vita, dovremo subire il loro ironico dileggio, causa eccesso di credulità o peggio, per palese stupidità.

Beh, io non mi rassegno a quel domani, né mi consegno al tempo che passa senza lottare, con “penna e calamaio” in mano.

Una Repubblica che dà i numeri. Pensate davvero di vivere in una fantomatica “Seconda Repubblica”, soltanto perché da vent’anni si cerca in ogni modo d’indurvi a crederlo? Siete veramente pronti ad applaudire alla nascita di una tanto ipotetica quanto farsesca “Terza”, nel caso in cui, Dio non voglia, al Referendum d’Autunno prevalesse la posizione reazionaria rappresentata da Denis Verdini, Giorgio Napolitano, Maria Elena Boschi e Matteo Renzi? Beh, mi dispiace per Voi.

La propaganda Politica e la politica della Propaganda sono due facce della stessa medaglia; atti, fatti e atteggiamenti che alterano la realtà e che deviano la verità; calcolati intendimenti ed azioni, che attentano all’umana Ragione attraverso trovate subdole, discorsi mistificatori e promesse a buon mercato a tutto vantaggio di pochi interessati qualcuno…

Piccoli sotterfugi a ripetizione, apparentemente scollegati, che in realtà sottendono grandi e oscure manovre. La questione delle tanto sbandierate Riforme, potenziale ed irrecuperabile devastazione della Costituzione, è un esempio calzante. E se taluni non riescono a vedere più in là del proprio naso, accettando senza “girotondi” di parole, un “cadeau” impacchettato a spese loro e delle generazioni a venire, non posso farci niente. Io non transigo; non mi piego; mi metto di traverso; do voce al dissenso popolare e cerco di “fare opinione” ribadendo fieramente ed ostinatamente il mio “NO”!

Partiamo dal principio. Checché ne dicano i “negazionisti interessati”, il fatto che il 4 Dicembre 2013 la Consulta abbia dichiarato incostituzionale la  legge n. 270/2005 (alias Legge Calderoli, nota ai più come “Porcellum”, ndr), riguardo all’assegnazione dei premi di maggioranza e all’impossibilità per l’elettore di fornire una preferenza, ha reso illegittimo l’attuale Parlamento, di fatto e di Diritto. Richiamando alla mente il concetto di nullità di un atto giuridico, la decisione della Corte Costituzionale avrebbe dovuto, in un Paese normale, provocare un terremoto, ovvero, la “dissolvenza” di Camere e la “restaurazione” del precedente status quo, in attesa di una nuova tornata elettorale. La scelta del maquillage postumo in salsa Italica, basato sul “principio di continuità dello Stato”, non cancella affatto l’etichetta di “abusivo” attaccata al Parlamento.

Fare di Denis Verdini un novello "padre della Patria"? Non esiste.

Fare di Denis Verdini un novello “padre della Patria”? Non esiste.

L’Assemblea Costituente, costituita proporzionalmente sulle macerie di un conflitto di popolo che ancora oggi si fatica a definire “guerra civile”, seppe dare un senso compiuto al termine compromesso, scrivendo un Documento talmente moderno e potente, dal restare in gran parte “chiuso nel cassetto”, ma sempre “pronto all’uso”. E se è vero che tutto sia perfettibile, è indubbio che anche la Costituzione lo sia. Tuttavia, proprio la considerazione dell’illegittimità causa Porcellum di Camera e Senato, ai miei occhi rende gravissimo il tentativo di metter mano alla Legge delle Leggi.

“Ignobile plebaglia”! Il popolo, quando sente le parole difficili, si affeziona… Un Parlamento illegittimo, la cui mutata e mutevole Maggioranza appoggia un Esecutivo nato da una congiura di Palazzo, che a sua volta partorisce nuova legge elettorale, l’Italicum, che ripropone un enorme premio di maggioranza (senza dubbio incostituzionale, ndr) e che, illudendo le folle, si arroga il diritto di cambiare la Carta a suo piacimento, dopo aver “cospirato” nelle segrete stanze. Ci troviamo innanzi a un Attentato alla Costituzione commesso in associazione. Tanti “Nerone” degni di Petrolini. Altro che intenti riformatori! 

Libera voce in libero Stato. Da libero cittadino non ho alcuna poltrona da tenere “calda”, né devo prestarmi al salvataggio di quella di chissà chi. E ovviamente, da libero cittadino non sono disposto ad accettare una riforma già in partenza “perfettibile”, perché “meglio poco che niente”. Così come accadde con la Devolution, al male maggiore rappresentato da un salto nel buio, io accetto il male minore rappresentato dal mantenimento e dalla conservazione. Con buona pace di chi si professi “progressista”, soltanto perché così gli abbiano suggerito di fare.

“Mantenimento e conservazione”, ovviamente, finché non sia stilata una nuova proposta improntata sulla condivisione e che non chiuda la porta alla discussione dei diversi punti di vista. Una proposta che senza troppo penare, potrebbe poggiare sul progetto scaturito in seno alla Commissione Bicamerale che vent’anni or sono, mettendo assieme Maggioranza ed Opposizione, fu sul punto di tagliare il traguardo.

Il paravento della Governabilità. Si sarebbe potuto semplificare i regolamenti parlamentari, invece… Innanzi alla volontà del Governo di cancellare il Senato elettivo, la prima cosa che mi viene in mente è un rafforzamento della Casta, in virtù della privazione del mio diritto di elettore e della “pesca di delegati” regionali che comporterebbe. Delegati che, è bene ricordarlo, si vedrebbero riconoscer l’immunità parlamentare (che oggi più di ieri fa sempre comodo per mettere un freno a certi “ficcanaso” della Magistratura, che credono ancora al valore dell’Onestà, ndr) e che, a dispetto di quello che si vuol lasciare intendere, non sarebbero equiparabili agli omologhi Tedeschi del Bundesrat, non dovendo sottostare ad alcun vincolo di mandato rispetto alle Regioni di provenienza.

La Governabilità è soltanto una scusa dietro cui nascondere una nuova stagione di centralismo, a scapito delle autonomie regionali. Una scusa per dare più (e troppo) Potere al Presidente del Consiglio e con cui dare forma compiuta ad una sciagurata prassi che negli ultimi anni ha reso normale il ricorso alla decretazione d’urgenza, all’abuso della questione di Fiducia e alla volontà di cancellare del tutto il dibattito parlamentare. 

Risparmio di spesa: un’inflazione di chiacchiere. Punto primo: è risaputo che l’indennità Parlamentare abbia raggiunto livelli intollerabili, soprattutto in rapporto alla scarsa o nulla produttività di chi alberghi nelle Aule. Nonostante ciò, punto secondo: è demagogico pensare di cancellarla del tutto. Conquista dei tempi moderni, essa ha concesso alle classi meno agiate la possibilità di esprimere il proprio peso nella nostra pur fragile Democrazia, ponendo fine ai tempi in cui la Politica era una “cosa da Signori”, in cui il Parlamento funzionava per così dire “a chiamata” e la possibilità di stazionare a Roma per le riunioni plenarie era di fatto relegata a chi potesse consentirsi vitto e alloggio a proprie spese. I ricchi, per l’appunto.

Ora, se l’intento fosse stato davvero quello di ridurre l’impatto delle spese parlamentari sul Bilancio Pubblico, si sarebbe potuto ridurre di 2/3 il numero di Onorevoli e Senatori, riducendone nel contempo le diarie ad 1/3 di quelle attuali. Sarebbe stato sufficiente prender spunto da una delle numerose proposte morte e sepolte in qualche cassetto di Montecitorio e Palazzo Madama.

O magari, con scelta drastica e dolorosa, si sarebbe potuto cancellare del tutto il Bicameralismo Perfetto, evitando quest’anatra zoppa messa sul piatto, optando per un Monocameralismo puro. Anche i fautori della “rapidità legislativa” se ne sarebbero giovati. Invece si è preferito proporre un meccanismo che finisce per salvaguardare i politici di professione da traumatiche “trombature elettorali”. 

Specchietti per le allodole. L’idea che si debba accettare l’inaccettabile, perché “è indispensabile cancellare il CNEL e l’articolo che cita le Province”, è tanto ridicola quanto puerile. Così come appare abominevole il “ricatto” dell’istituzione del Referendum propositivo. Se tali sono le argomentazioni, la soluzione più semplice è il ricorso a una Legge Costituzionale ad hoc. Legge che certamente riceverebbe il plauso e l’approvazione di buona parte delle opposizioni.

Mentre rifletti sul valore che il tuo "NO" potrà avere, nella lotta contro lo scempio della Costituzione Repubblicana architettato da Matteo Renzi & Co., rammenta che dietro le quinte abbia manovrato e continui a manovrare un vecchio "burattinaio", che porta il nome di Giorgio Napolitano. Primo Capo dello Stato che abbia accettato di oltraggiare "de facto" le prescrizioni e le consuetudini imposte dalla Sacra Carta, facendosi rieleggere (per di più "a scadenza", ndr) al Quirinale; attuale costoso Senatore a vita che pesa assai sul "comune" portafogli; geometra (per non dire "muratore", ndr) della recente Politica che, mettendo in un angolo il Parlamento, ha fatto e disfatto il Governo d'Italia e parimenti, la Vita e il Futuro degli Italiani; esponente della vecchia classe dirigente, auto-insignitosi del ruolo di novello "padre della Patria"... Manda in soffitta i sogni e le fortune di certa gente: preparati a fare le barricate, grazie al Voto di bocciatura che riporrai nell'urna, al Referendum confermativo d'Autunno.

Riflettendo sul valore e sui valori della Costituzione, è d’obbligo ricordare le manovre di un vecchio “burattinaio”, che porta il nome di Giorgio Napolitano. Primo Capo dello Stato che abbia accettato di oltraggiare “de facto” le prescrizioni e le consuetudini imposte dalla Sacra Carta, facendosi rieleggere (per di più “a scadenza”, ndr) al Quirinale; geometra (per non dire “muratore”, ndr) della recente Politica che, mettendo in un angolo il Parlamento, ha fatto e disfatto il Governo d’Italia e parimenti, la Vita e il Futuro degli Italiani; esponente della vecchia classe dirigente, auto-insignitosi del ruolo di novello “padre della Patria”… Mandiamo in soffitta i sogni e le fortune di certa gente, grazie al sonoro Voto di bocciatura che riporremo nell’urna, al Referendum confermativo d’Autunno.

Il brodino che vogliono farci credere essere la panacea contro ogni male, in realtà è un veleno. Con una sola Camera pienamente operativa e con un Senato “ammaestrato”, il Governo, partorito da una Legge Elettorale truffaldina, che concede un premio esagerato alla forza vincitrice delle Elezioni, assumerebbe un potere senza pari. Un Potere in grado di rompere gli equilibri; un potere capace di alterare i “pesi e contrappesi” studiati sapientemente dai Padri Costituenti per evitare nuove Tirannidi e ovviamente, per impedire a nuovi “ras” di declamar proclami da un noto balcone che affaccia su Piazza Venezia… Un Potere che partendo dalla normale amministrazione del Paese, arriverebbe fino alla gestione delle nomine dei giudici della Consulta e del Capo dello Stato. 

All’efficienza fasulla io preferisco ancora la giustizia sociale e l’equità. Se Riformare vuol dire limitare la Democrazia, io non ci sto. Non scendo a compromessi, sulla mia pelle di elettore. E forse anche certi elettori del PD, prostrati alle indicazioni del vertice, dovrebbero porsi qualche domanda in più, anziché sproloquiare a vanvera sui social networks…

Storia di due concittadini contro. E’ davvero strano, o meglio, è straordinario. Già! E’ straordinario che a settant’anni dalla nascita della Repubblica Italiana e dalla conseguente promulgazione della sua Costituzione, vi sia chi si arroghi il diritto di disfarla come fosse un semplice “Statuto di Partito”, senza accettare un dibattito parlamentare che sia minimamente costruttivo, propositivo ed aperto ad accettare le proposte altrui, con la scusa di rendere più snelle le Istituzioni.

Parimenti, è davvero strano, o meglio, è straordinario, che a sessant’anni dalla sua morte, Piero Calamandrei, uno dei più noti e stimati giuristi d’Italia che, partendo dalla natìa Firenze, contribuì a “fare” l’Italia, si trovi ad essere messo in discussione da un suo concittadino, noto alle “cronache anagrafiche” come Matteo Renzi. I casi della vita? Beh, forse. Fatto sta che essendo io obbligato a scegliere da che parte stare, mi schieri con Calamandrei, non certo con Renzi.

Scelgo Calamandrei, in considerazione del suo esser stato uno dei “padri della Patria” che grazie all’arte Politica del compromesso, quello “buono”, seppero ricucire le ferite di un’Italia “dalle reni spezzate”. Ma soprattutto, scelgo Calamandrei perché sono consapevole che il suo concetto di “Costituzione al servizio del popolo” sovrasti immensamente quello dell’attuale Presidente del Consiglio – di fatto, nemmeno lontanamente paragonabile – di “Costituzione seviziata a danno del popolo”. 

La resa dei conti… In percentuale. Caro Matteo, stai sereno! Guardando al danno che ha svilito la tua città agli occhi del mondo, il fato si è già espresso contro di te… Prova a vedere nella “sciagura” del Lungarno Torrigiani, a Firenze, un segno premonitore della tua carriera Politica‬: un crollo in divenire. Perché nonostante i “calcolati auspici”, sta pur che certo che stavolta il 40% che sbandierasti al vento dopo le Europee – e a te ancor sì tanto caro – ti tornerà indietro con gli interessi, quando, aperte le urne del Referendum, ti troverai sconfitto… Spazzato via, assieme alle tue discutibili certezze da mercante, da una piena di “NO”!

D.V.

P.S. “…E domani, Roma rinascerà più bella e più superba che pria”!

  1. avatar Cianciaruso Cataldo ha detto:

    Sono completamente d’accordo con lei, bisogna metterlo alla prova, avranno moltissime difficoltà tra poteri forti ,campagne di fango da parte dei mass media ed altre diavolerie di coloro (non certo i cittadini)che hanno paura di una vittoria del M5S soprattutto se saranno in grado di attuare il loro programma.

  2. avatar admin ha detto:

    Egregio lettore, mi compiaccio del fatto che abbia riletto l’articolo. In effetti, per far proprie talune idee o per ribattere con osservazioni sagge e non ideologiche, una sola lettura è spesso insufficiente. Detto ciò, la invito a prendere nota che io non abbia fatto in alcun caso riferimento all’Italicum come materia di Referendum. È noto infatti che la legge elettorale non rientri nelle cosiddette “Riforme” della Costituzione, buttate sul tavolo da Giorgio Napolitano, per mezzo del Governo di Matteo Renzi. In merito all’autonomia finanziaria di cui parla, è ovvio che essendo la salvaguardia del Bilancio Pubblico un obbligo nei confronti dei cittadini, ogni soluzione proposta possa e debba essere presa in esame. I suoi dubbi sul M5S sono leciti ma da me non condivisi. Prima di fare un processo alle intenzioni del nuovo che avanza è doveroso fare le pulci al vecchio che disavanza (il PD e simili). Cordialmente.

  3. avatar Cianciaruso Cataldo ha detto:

    Non avevo letto attentamente ciò che pensa sul referendum che giustamente lei scrive non riguarda solo “l’Italicum”,ma anche il titolo V della Costituzione e altro.Sono d’accordo con lei sulla proposta di ridurre di 2/3 il numero dei parlamentari, ma aggiugerei un’altra cosa : l’abolizione dell’autonomia finanziaria di Camera, Senato,Quirinale e Presidenza del Consiglio perché ritengo vergognoso che commessi, segretari ed altri addetti (addirittura i barbieri) prendano una stipendio che è il triplo delle altre amministrazioni pubbliche e naturalmente ridurre i drasticamente stipendi ed indennità dei parlamentari. Ma quale coalizione ,forse il M5S(che io non voto)farà tutto ciò?

  4. avatar Cianciaruso Cataldo ha detto:

    È chiaro che mi riferisco a quei magistrati inquisiti e condannati per rapporti con la ‘ndrangheta,ma il fatto che in molti consigli di amministrazione e in vari istituzioni vi siano ex magistrati e loro parenti mi rende inquieto, saranno bravi e competenti ma ha ragione lei bisogna parlare di fatti specifici altrimenti si fa sciacallaggio.

  5. avatar admin ha detto:

    Egr. lettore, che dire? Può anche darsi. Tuttavia, se è vero che la Politica sia da sempre e in generale, la culla del malaffare, è tutto da dimostrare che lo si anche la Magistratura. Fare di tutt’erba un fascio, quando si parli di toghe, non è corretto né giusto. Detto ciò, per garantire la “sua sicurezza giudiziaria”, contro possibili accuse di diffamazione, sarebbe meglio che si sbilanciasse in proposito, soltanto a fronte di fatti circostanziati. Cordialmente.

  6. avatar Cianciaruso Cataldo ha detto:

    Io penso che anche la magistratura è piena di giudici corrotti e che non fanno appieno il loro dovere per avere in cambio incarichi per loro e per i loro familiari, lo dimostra il fatto che in molti consigli d’amministrazione di banche e altri enti ci siano giudici in pensione e loro familiari. (Mi riferisco a certe banche)

  7. avatar admin ha detto:

    Egregio lettore,
    può essere più chiaro nel suo intervento?
    Grazie.
    Saluti.

  8. avatar nicola ha detto:

    E’arrabbiatissimo con chiunque la contraddice, sembra un grillino che e’andato dallo psicologo, per poter sostenere un contraddittorio, ma ne ha trovato uno non molto bravo.

  9. avatar admin ha detto:

    Egr. Sig. Giuliani,
    mi permetta di partire dal fondo delle sue riflessioni. Nonostante io ritenga non necessario perdermi in spiegazioni circa le ragioni che mi spingano a mettere nero su bianco i miei punti di vista, voglio dare seguito, brevemente, alle sue curiosità. Per prima cosa, poste le mie ovvie preferenze politiche, che, specie nell’Italia contemporanea, sono mutevoli e fuggenti come null’altro, non presto opera di propaganda per questa o quella formazione, né per movimenti o sovrastrutture ignote ai più. Ergo, nessun programma è di là da venire, se si eccettuano i suggerimenti che nel tempo ho voluto indirizzare alle orecchie più aperte all’ascolto. Se poi, nonostante ciò, qualcuno finisca per spaventarsi, non posso farci alcunché. Io non mollo la presa e continuo nei miei intendimenti. Mi rallegro che abbia colto la ragione di fondo del “tutto”: fare opinione, chiudendo idealmente gli occhi e aprendo le menti di chi mi conceda il lusso di pochi o molti minuti del suo tempo, leggendo i miei editoriali. Mi compiaccio del fatto che apprezzi il linguaggio che sono solito usare. La parola d’ordine è ragionare, discutere e controbattere, rifuggendo la volgarità, l’ignoranza spicciola e il “sentito dire”. In merito agli pseudonimi, non dubiti: chi pensa, scrive e risponde ai lettori (come nel caso di specie, ndr) ne impiega uno e uno soltanto. Da ultimo, non vorrei deluderla, ma sono certo che la sua dubbiosa consapevolezza riguardo alla nostra conoscenza, debba lasciar spazio alla certezza che non ci sia mai incontrati. Confido che quanto sopra sia sufficiente e la ringrazio del soffio di vita dedicato al confronto. Cordialmente, D.V.

  10. avatar Giuliano Giuliani ha detto:

    Egregio Admin, credo già ci conosciamo. Sono il rompitore di uova. Penso sia del tutto lecito che lei esprima il suo “dissenso” nei confronti di chi governa questo infelice Paese, ed ammiro, pur non condividendone affatto le opinioni, la maestria del suo linguaggio così ben calibrato e capace di persuadere il lettore e ‘smontare’ con eleganza eventuali loro perplessità.
    E noto anche come ne sia estremamente compiaciuto. Tuttavia le chiedo, ma certo non è obbligata a rispondere, per quale motivo,certamente importante, continui a celarsi sotto vari pseudonomi più o meno suggestivi. Sarò troppo ingenuo, ma la satira politica penso sia ammessa, ed anche impegnarsi come persuasore di indecisi e ‘non sufficientemente informati’, come appare con tanta evidenza. Evidentemente lei ‘lavora’per una chiara parte politica, che però non rivela. Ma il ‘suo’ programma politico? non potrebbe almeno accennarlo? Forse qualcuno potrebbe spaventarsi? Non risponda, se non vuole.

  11. avatar admin ha detto:

    Egregio lettore, sebbene le sue poche parole siano alquanto criptiche, confido che leggendo l’articolo si sia ritrovato nel mio personale punto di vista. La ringrazio comunque di aver voluto esprimere il suo. Cordiali saluti.

  12. avatar Giuliano Giuliani ha detto:

    Combattiamo su un altro fronte, ma la stessa battaglia. Visto come ai paroloni abboccano tanti fessacchiotti, caro avv..?

  13. avatar admin ha detto:

    Egregio lettore, mi lasci dire… L’idea che il Bicameralismo perfetto sia un ostacolo alla Governabilità è soltanto fumo negli occhi, che copre l’artifizio inscenato da chi perori la causa dell’oltraggiosa modifica della Costituzione Repubblicana vigente. Quando fa comodo, una Legge trova sempre una Maggioranza qualificata; quando fa comodo, si ricorre al contingentamento della discussione in Aula; quando fa comodo, si passa sopra ai Regolamenti Parlamentari; quando fa comodo, si tira fuori la “ghigliottina”; quando fa comodo, la Questione di Fiducia è sempre un salvagente utile all’Esecutivo di turno per tacitare il dissenso. Riguardo alla Legge Elettorale che incidentalmente tira in ballo, le faccio notare che il Referendum non riguardi il cosiddetto “Italicum”, ergo, non si vede la ragione in base alla quale, a suo dire, in Autunno non dovremmo essere chiamati ad esprimerci sulle pseudo-Riforme messe assieme da Renzi e Verdini, denominate “Boschi” e vidimate da un certo Napolitano (o da chi per lui, ndr). La invito pertanto a rileggere il “raccapezzato progetto” e a chiarirsi le idee. Io non sono un professionista della Politica e non ho alcuno scranno da proteggere per volontà di Casta. Pur tuttavia non accetto di piegare la testa al cospetto di uno scempio della Sacra Carta, che, a settant’anni dalla sua promulgazione, odora ancora del sangue di coloro che in difesa della Democrazia, abbiano combattuto fino all’estremo sacrificio. Riguardo ad una mia eventuale proposta, della quale mi chiede lumi, la invito a leggere il presente e il passato… Troverà di certo qualche spunto di riflessione. In attesa del prossimo editoriale. Cordiali saluti.

  14. avatar Cianciaruso Cataldo ha detto:

    Indubbiamente le sue argomentazioni sono interessanti, un fatto è certo l’Italia è l’unico paese al mondo con due organi Camera e Senato paritari e ciò deve essere superato. Poi sono sicuro che il referendum non si terrà perché la Corte Costituzionale riterrà incostituzionale il premio di maggioranza ed altri articoli avranno il profilo di incostituzionalità. La sua proposta di ridurre drasticamente il numero dei parlamentari preoccupa i professionisti della politica. Ma in sintesi qual è la sua proposta per una nuova riforma?

  15. avatar admin ha detto:

    Parole? Privilegi? Mi lasci dire: non sa proprio di cosa parla. E in effetti, come si evince dalla confusione che fa circa il valore del Sì e del No al Referendum d’Autunno, la sua “sapienza” è tutt’altro che illuminata. Mi saluti Matteo Renzi, quando le vede.

  16. avatar Alessandro Grotti ha detto:

    Solo tante parole. E le parole stanno in pochi fatti: chi sostiene il si , volendo mantenere lo status quo , non è altro una persona che vuole mantenere i propri privilegi che si è costruito nella situazione di immobilità e ingovernabilità’ protrattasi in tutti questi anni.

  17. avatar gua' ha detto:

    In risposta a Cesare Zaccaria – Dal suo commento mi rendo conto perché l’Italia va così male!

  18. avatar admin ha detto:

    Chiacchiere? Beh, piuttosto che sproloquiare a vanvera di Governabilità – parola insensata che evidentemente devono averle marchiato a fuoco nel cervello, a forza di sbattergliela in faccia sui giornali e alla televisione – non sarò certo io a farle presente che i “poteri forti” siedano da anni al Governo e che in fatto di lotta alla criminalità la Costituzione sia poco significativa: la Legge Penale basta ed avanza. Peccato che non sia intenzione dell’Esecutivo fare in modo che la Magistratura possa applicarla in maniera efficace. Non so dove viva, magari su Marte, ma se leggesse bene il progetto di riforma Boschi, si accorgerebbe che l’accentramento di Potere che realizzerebbe, a tutto vantaggio del Presidente del Consiglio, darebbe vita ad una Dittatura de facto. La gente si lamenta del quotidiano oltraggio della Democrazia, salvo poi dirsi disposta a piegare la testa al cospetto di nuovi Tiranni. Il suo caso è un fulgido esempio di questo assunto che sa di indiscutibile verità. Non m’interessa convincerla su come votare al Referendum d’Autunno. Dopo tutto, Don Chisciotte lo lascio alla letteratura epica. Quel che m’interessa è che si guardi allo specchio al mattino, prima e dopo la sconfitta che anche lei subirà all’apertura dell’urna, sommerso da una valanga di “NO”. Mi saluti Matteo Renzi & Co.

  19. avatar Cesare Zaccaria ha detto:

    Tutte chiacchiere, in realtà fino a che non si riforma la costituzione il Paese è ingovernabile a beneficio dei poteri forti e della criminalità.

  20. avatar admin ha detto:

    Egregio lettore, in effetti, né la Costituzione, né il Codice Penale sono i problemi dell’Italia… L’unica cosa che andrebbe davvero riformata, in questo Paese derelitto, è la Morale delle persone: sia di quelle che siedono ai posti di comando, sia di quelle che camminano per strada. Come dire: l’onestà “di popolo”. Ecco cosa manca alla nostra Comunità. Compito “istituzionale” della Politica sarebbe tentare di ripristinarla, mantenerla e ravvivarla. Peccato che proprio la Politica sia il “male maggiore”, da cui nulla di buono può venire. Al di là, ovviamente, delle arzigogolate affermazioni e dei puerili intenti di cambiare la nostra Storia, il nostro Presente e il nostro Futuro, realizzati “sbiancchettando” qua e là la Sacra Carta. Cordialmente,

  21. avatar Nicola ha detto:

    Assolutamente condivisibile!
    Fermamente convinto che all’Italia ed agli italiani non servono Riforme e continue revisioni di Leggi accompagnate da slogan inneggianti al cambiamento ma chi (elettori ed eletti, parlamentari e governanti) applichi quelle esistenti correttamente ed onestamente. Unico modo per sconfiggere il principale male che affligge lo Stato: la CORRUZIONE!