Alla fine del 2006, i media c’informarono che la spesa per la bolletta energetica, sostenuta dal nostro Paese, avesse toccato i 48 miliardi di Euro. Ad inizio 2007, risuonarono invece gli alarmi, circa lo scioglimento del Polo Nord, l’Inverno inesistente, la neve che non fioccava, la crisi tra Russia e Bielorussia e le previsioni di un’Estate rovente.

Durante il 2008, la speculazione finanziaria e certe discutibili scelte politiche, condussero ad un incremento dei prezzi dei carburanti che, per la felicità degli automobilisti, riportò alla ribalta il concetto di “Austerity”.

Cosa aspettarci invece dal 2009? In Italia, i primi 4 mesi dell’anno più piovosi del solito, ci hanno risparmiato le usuali chiacchiere su Polveri sottili, targhe alterne, falde e fiumi in secca e montagne senza neve, sostituite da quelle su inondazioni, tracimazioni, ecc… Ora, un Maggio poco più caldo della media, è causa del famigerato “allarme afa”. Basta sforzarsi di seguire un paio di minuti dei vari Tg, per farsene un’idea…

Tali fatti si scontrano costantemente, con il lassismo dei Governi nazionali, nonché degli Organismi sovranazionali, in materia ambientale. Benvenuta al riguardo, la nuova via “ecologica” tracciata dal Presidente Barack Obama, negli U.S.A.

Da noi, il vero problema è la persistente assenza di una politica dell’energia, rispettosa del Pianeta e vantaggiosa per gli utenti, ed il fatto che non si apra un opportuno dibattito in materia, è veramente ridicolo.

Si preferisce la futile polemica circa i metodi più efficaci (nucleare si, nucleare no; pannelli fotovoltaici; centrali eoliche; inceneritori; ecc…), oppure sui costi troppo alti delle nuove tecnologie, o su come siano bravi a ridurre gli sprechi, in questo o quel Paese.

In realtà, credo alla base della questione vi siano esclusivamente le ragioni delle lobbies industriali e che il cittadino inconsapevole, si trovi nel mezzo, tra indifferenza, inconsapevolezza e con poche possibilità di reagire.

Evidentemente, “radere al suolo” un’economia fossilizzata sugli idrocarburi, sarebbe l’unica rivoluzione (solo all’apparenza utopica), che potrebbe assicurare un futuro ai nostri figli, rendendo forse meno problematico il nostro presente.

D.V.