La Giustizia

“La Giustizia è sempre Giustizia, anche se è fatta sempre in ritardo e alla fine, è fatta solo per sbaglio”. George Bernard Shaw

Non lo nego… Ho il fondato timore che anche stavolta, ladri e furfanti riescano nel proprio intento di farsi beffa della gente onesta, così com’è già accaduto con lo “scudo fiscale”.

Ai miei occhi di cittadino, lontano dal “teatro politico Romano”, pare proprio che nel tentativo di “giocarsi le ultime carte”, l’Italico Governo abbia deciso in maniera sfacciata e inesorabile, di “fare e disfare” anche la nostra Carta Fondamentale a vantaggio – come d’uso – dell’uomo di Arcore.

Le recenti polemiche legate alla sentenza sul “Lodo Alfano”, che hanno pretestuosamente messo in discussione l’autonomia della Consulta, tacciata di essere un “covo di cospiratori comunisti”, sembrano già racchiuse entro i libri di Storia.

Come se i problemi economici e sociali non fossero gravi, preoccupanti e tuttora irrisolti e a pagarne le drammatiche conseguenze non fossero le famiglie, tutto l’Esecutivo si è ributtato a capofitto nella ricerca di una soluzione, che eviti al Presidente del Consiglio e ad altri “sventurati” Parlamentari, di avere a che fare con la Magistratura, trasformando ancora una volta il “problema di uno”, nel “problema di tutti”!

Pensate alla cosiddetta “Prescrizione breve”. Anziché ridurre la durata dei processi, si punta ad abbreviare i tempi di processabilità per gli imputati di determinati reati. (Indovinate quali?). Se non ci fosse da allarmarsi, mi verrebbe da ridere.

Si manovra in ogni modo, per giungere rapidamente ad una vera e propria amnistia, piuttosto che impegnarsi seriamente per ridare funzionalità alla Giustizia Italiana. E’ evidente che tutta la volontà riformatrice che ci viene propinata – con l’eroico intento di salvare l’Italiano medio – sia destinata alla tutela di una sola persona (indovinate quale?). Il resto è solo una chiacchiera buttata al vento.

Pensate altrimenti, alla proposta lanciata alcune settimane or sono dal Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, per un ritorno alla “piena” Immunità Parlamentare, che magicamente, grazie all’operosità dell’On. Boniver, si è “materializzata” come Proposta di Legge.

E pensare che la modifica del “fu” art.68 di antica memoria – ad opera della Legge Costituzionale 29 ottobre 1993, n. 3 – venne accolta da un’ovazione popolare!

E non dimentichiamo che giorni fa, anche il Senatore Malan abbia presentato a Palazzo Madama uno specifico Disegno di Legge, che ripropone l’immunità “totale”, per ristabilire l’equilibrio e l’armonia tra le Istituzioni, com’era nelle intenzioni dei membri dell’Assemblea Costituente del 1947 e cancellare di colpo un “errore” commesso, sull’onda della piazza, nel 1993… A suo dire, la modifica dell’art.68 sarebbe stato uno “sbaglio”, che tuttavia si potrebbe “sanare” attraverso il ritorno al testo originario, preoccupandosi con ciò, non dell’immediata “convenienza” politica di qualcuno, ma del “bene della Repubblica”.

E’ possibile che su questa materia si sia andati così avanti, nel silenzio dei “Palazzi”?

Viviamo sulla nostra pelle una “tragedia greca”, una farsa immorale e deteriore, in cui immunità fa rima con impunità!

A questo punto, ha ragione il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, quando afferma che sarebbe più opportuno ripresentare lo stesso Lodo, ma come Disegno di Legge Costituzionale, ed in base ai princìpi dell’art.138 della Carta Costituzionale. In effetti – pur restando fermo dietro alla mia personale “barricata”, su cui sventola la bandiera dell’uguaglianza di tutti i cittadini innanzi alla Legge, così come prescritto dall’art.3 – ritengo che quella sarebbe l’unica via formalmente lecita ed incontestabile, anche a fronte delle motivazioni addotte della Suprema Corte.

Guarda caso però, il tempo vola e come dichiarato dal Ministro di Grazia e Giustizia, Angelino Alfano, ciò non è più negli intendimenti del Consiglio dei Ministri. Chissà perché?

Il GiudiceE’ evidente anche al più stolto degli elettori che il Premier, Silvio Berlusconi, trovandosi ormai totalmente “scoperto” a livello giudiziario abbia avviato una campagna di propaganda, sfidando chiunque tenti o abbia tentato di sbarrargli la strada, tirando fuori il suo solito piglio da “decisionista”, pronto a calare una “coppia d’assi” e vincere la partita contro le Procure che lo inseguono, tra impegni Istituzionali vari…

…Realizzando in tal modo il sogno della sua vita di “moderno ed integerrimo Statista”: morire un giorno, da incensurato!

Checché se ne dica, fintanto che la nostra amata Italia sarà costretta a fare i conti con l’interessata ed ingessata incapacità dei “Palazzi del potere”, le speranze e gli auspici della gente comune rimarranno vani, a tutto vantaggio di un unico solitario “Deus ex machina” della Politica Tricolore.

Anche per i più “ottimisti” dei concittadini, negare l’evidenza sarebbe pura follia.

Ogni Stato che conosca davvero la Democrazia, dovrebbe sapere che la fiducia verso i leaders abbia in sé un limite di rottura. Se lo si oltrepassa due sono le strade: Tirannide o Rivoluzione… Il futuro non cala dal cielo tra le nostre braccia, siamo solo noi a “poter fare la differenza” per ridare slancio ad una Nazione in bilico.

“…Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più”!

D.V.