Gnu“L’uomo ragionevole si adatta al mondo. L’uomo irragionevole pretende che il mondo si adatti a lui. Perciò il progresso è opera di uomini irragionevoli”. George Bernard Shaw

Negli ultimi vent’anni, gli Italiani sono stati partecipi di una Rivoluzione sociale, economica e politica che fino ad ora, non è riuscita a realizzare le proprie premesse.

Grazie all’inchiesta “Mani pulite”, raccontata dai TG con trasmissioni TV ininterrotte dal Palazzo di Giustizia di Milano, si pensava di aver azzerato uno storico e generalizzato modello clientelare e di aver posto le basi per costruire un’Italia migliore, perché più equa e soprattutto più onesta.

Da sinistra a destra: la “riforma” del PCI/PDS, il “crollo” del Pentapartito,la “discesa in campo” del Cavaliere, la crescente “presa” popolare della Lega Nord, dava modo a gran parte dell’opinione pubblica d’intravedere con ottimismo, la rinascita dello Stato dalle proprie ceneri. Chiunque parlava di II Repubblica – finalmente – senza capire bene di cosa si trattasse e parecchi giovani come me guardavano al futuro con profonda fiducia.

Oggigiorno, morti e sepolti idee ed ideali, buttando lo sguardo verso gli scranni Parlamentari, quel che si coglie è solo una cosa: l’aborto della Sinistra, al cospetto del perdurante successo dell’avversa fazione.

Insomma, tra “Progressismo di carta”, “Ulivi secchi”, “girotondi” e “derive Democratiche”, tutto ha preso forma, eccetto che un Movimento vivo, pragmatico e lungimirante – da giustapporre all’ormai datato e scontatoantiberlusconismo – volto al successo elettorale.

E’ per questo che negli ultimi giorni, nell’osservare i proclami dei candidati a Segretario del PD, ho capito chi voterei se partecipassi alle prossime Primarie… La mia scelta cadrebbe sul Presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Perché mai? Beh, perché a sentirlo esporre le proprie posizioni riguardo alla Sicurezza sul posto di lavoro, al Testamento biologico, alla Pillola RU486, o le coppie di fatto dimostra di avere quello spirito riformatoreche pare essere merce rara nel Direttivo dei Democratici, perso in vicendevoli “punzecchiature” personali.

E poi mi piace la sua idea che vede nell’educazione al Patriottismo Costituzionale lo strumento privilegiato per promuovere un moderno sentimento di Unità del Paese e che pertanto ci si debba impegnare sia a “far sentire” Italiano anche chi venga da altre parti del mondo – con intenzioni “costruttive” e non per delinquere – sia a tenere alta la tensione morale della società.

Insomma, un barlume di speranza resta acceso in me, nel sentirlo parlare di questioni “sociali” che investano la Repubblica, come in una sorta di contrappasso alle iniziative populiste, oltranziste, destabilizzanti e reazionarie della Lega Nord, ma anche di certi Parlamentari che un tempo erano suoi “colonnelli” in AN.

Due soli crucci: io non sono inscritto al PD e il Presidente Fini non è candidato alla sua guida.

Davvero un gran peccato!

D.V.