Terra, A.D. 2009. Base Lunare “Alfa” chiama Terra:
“Houston, abbiamo un problema… Siamo a secco di vino. Non ci resta che rinviare i festeggiamenti al prossimo rifornimento”!
Eh si, manca davvero poco all’anniversario per il 40° Anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna e quelle parole avrebbero potuto rappresentare un epilogo plausibile, nell’ottica di quanti ebbero la fortuna di assistere all’evento in diretta TV.
Pur avendo il massimo rispetto, sia per coloro che non nutrano dubbi circa il pieno successo raggiunto dalla NASA, sia per quanti preferiscano non porsi domande scomode intorno all’avventura vissuta da Neil Armstrong, Edwin “Buzz” Aldrin e Michael Collins, personalmente “non riesco a credere”. Certamente se fossi stato incollato allo schermo, in un turbinio di emozioni e speranze, anch’io avrei sognato di visitare il caro satellite, ed invece…
L’uomo sulla Luna è come una religione, o ne fai parte, o ne sei fuori. Le vie di mezzo non sono contemplate.
La sola cosa che mi pare immancabilmente vera, ogni volta che riguardo le immagini, è il “pittoresco teatrino” trasmesso dalla RAI, interpretato loro malgrado da Tito Stagno e Ruggero Orlando, capaci di accapigliarsi al momento del Landing. Insomma, almeno la proverbiale vena polemica che percorre il nostro Paese, non si smentisce mai.
Non voglio tirar fuori le solite ragioni dietrologiche che parlano di un complotto governativo planetario e smontano pezzo per pezzo le Missioni Apollo. (Insomma, le osservazioni che evidenziano la mancanza di un cratere ai piedi del modulo lunare, gli strani riflessi ed ombre presenti sulle fotografie, la totale assenza di stelle, ecc… Per quanto mi riguarda servono solo a vendere libri).
Però, pur ammettendo che i circa 360.000 Km che separano la Terra dalla Luna siano stati coperti con l’ausilio di paleo-computer aventi capacità inferiori a quelle di un telefono cellulare attuale, non capisco perché una volta rientrata l’ultima spedizione – Apollo 17 del 1972 – nessuno abbia più avuto la voglia di tornarci. Se non gli USA, almeno l’URSS avrebbe potuto “lanciare” i propri cosmonauti, di lì a poco, ed ottenere un pezzetto di gloria… Oggigiorno, la CINA potrebbe “sacrificare” i propri Taikonauti e proporsi come potenza stellare, ed invece tentenna e dilata i tempi.
Possibile che nei fumosi e presuntuosi anni ’80, un “filibustiere” e buon patriota come il Presidente Americano Ronald Reagan, si sia arreso di fronte all’idea di irrobustire la supremazia del proprio Paese, dando il via a nuove missioni lunari, soprattutto dopo il dramma dello Space Shuttle Challenger – esploso dopo il lancio – datato 1986?
Non mi scordo inoltre, che nel 1999 la NASA – ossia l’ente capace di organizzare l’allunaggio – fece una pessima figura quando la sonda Mars Climate Orbiter si schiantò sul suolo marziano, poiché un gruppo di tecnici aveva impostato i dati di navigazione basandosi sulle unità di misura metrico-decimali, mentre un altro lo aveva fatto impiegando quelle anglosassoni (miglia, piedi, pollici). Errore che com’è noto, interessò anche la successiva sonda Mars Polar Lander (con cui si persero i contatti al momento del suo ingresso nell’orbita del Pianeta Rosso). Bella professionalità, non c’è che dire.
Senza parlare dei giapponesi che pur disponendo di due sonde automatiche orbitanti attorno al nostro satellite (Lunar-A e Selene), non le hanno mai impiegate per omaggiare gli States, con “qualche scatto” di quella bandiera a stelle e strisce piantata nel Mare della Tranquillità, in un frusciante clamore storico. E pensare che sono soliti fotografare praticamente tutto quel che si muove e non…
Da ultimo, non mi capacito della “tenuta” delle tute spaziali di quegli anni. Possibile che siano state in grado di proteggere gli astronauti sbarcati, da radiazioni ionizzanti potentissime? Possibile che siano state tanto efficaci da permettere loro di condurre una vita tranquilla e piena di salute, quando oggi basta respirare l’aria di una qualsiasi città per rischiare la vita?
In definitiva, mi sembra più plausibile e probabile che esistano altre forme di vita, rispetto all’idea che quel 20 Luglio 1969, un homo sapiens abbia calpestato il suolo lunare…
D’altronde mi spaventerebbe di più sapere che l’umanità sia sola nell’universo, piuttosto che avere conferma di aver visto un vecchio film hollywoodiano.
D.V.