“L’esperienza mostra che il momento più pericoloso per un cattivo Governo, è in genere proprio quando sta cominciando ad emendarsi”. Charles-Alexis de Tocqueville
Pare davvero giunta l’ora… Il 6 Ottobre prossimo si fa la Storia, o si muore!
Quel giorno infatti, è prevista l’udienza della Corte Costituzionale che finalmente chiarirà la costituzionalità, o meno, della Legge 124/2008 (meglio nota come Lodo Alfano), che secondo la Procura di Milanoviolerebbe l’art. 3 della Carta, contravvenendo al generale principio di uguaglianza tra i cittadini.
Com’è noto, la controversa norma dice che: “Salvi i casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione, i processi penali nei confronti dei soggetti che rivestono la qualità di Presidente della Repubblica, di Presidente del Senato della Repubblica, di Presidente della Camera dei deputati e di Presidente del Consiglio dei ministri sono sospesi dalla data di assunzione e fino alla cessazione della carica o della funzione. La sospensione si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione…”.
In poche parole quattro cittadini Italiani, sono stato resi “un po’ più uguali” dei restanti 60 milioni, garantendo loro una sorta d’immunità processuale.
L’accresciuto – ed anticipato – interesse verso la decisione della Consulta, si deve al fatto che ieri l’Avvocatura dello Stato abbia presentato una memoria – in rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri – nella quale è stato sottolineato che: “…qualora la Corte decidesse la bocciatura del Lodo si avrebbe un danno irreparabile, poiché verrebbero colpite delle funzioni elettive, impedendone l’esercizio con l’impegno dovuto, o spingendo chi le detenga a dimettersi. In entrambi i casi si lederebbe la tutela di dette funzioni, ampiamente prevista dalla Costituzione...”.
Tale atto ha scatenato roventi polemiche, venendo interpretato da molti come un giudizio politico volto a “far pressione” sui 15 Giudici Costituzionali, affinché si esprimano favorevolmente in merito alla Legge in esame.
In effetti, il primario interesse di Palazzo Chigi è dovuto ai tre procedimenti riguardanti il Presidente Berlusconi – ed attualmente sospesi – relativi rispettivamente a: 1) creazione di fondi neri nella compravendita dei diritti TV di Mediaset; 2) corruzione dell’avvocato Inglese David Mills; 3) istigazione alla corruzione di alcuni Senatori eletti all’estero, durante la precedente Legislatura.
Personalmente, seppur conscio che il verdetto sia scritto da tempo, mi auguro che la Giustizia faccia una fugace apparizione su questo mondo, rimettendo ordine là dove una sorta di Democrazia “teleguidata” abbia creato scompiglio.
La “Politica pubblicitaria” degli ultimi anni, fatta di proclami e provvedimenti “ad personam”, può avere le ore contate. Voglio essere ottimista. D’altronde qualcuno va declamando per le strade: “non ho mai visto un pessimista fare fortuna”… Che abbia davvero ragione? Incrociamo le dita per il bene ed il futuro, della nostra Beneamata Repubblica.
D.V.