Il tempo passa e… “La crisi si risolverà”!
Parola di Pinco Pallino.
Avendo fiducia in Voi, sono certo che Vi siate accorti che tra i tanti governanti, economisti, giuslavoristi, sindacalisti, banchieri, finanzieri e uomini d’affari che passano le giornate tra riunioni e convegni, congressi e assemblee, meeting e rendez-vous, colazioni e cene di lavoro, nessuno abbia finora avuto le “palle”, di mettere la propria faccia di fronte ad una telecamera per dire al mondo intero: “è tutto finito, ripartiamo da zero”!
Non mi riferisco alle follie da mercato calcistico e da yacht club, o a quelle “derivate” dal mercato di Borsa…
Non mi riferisco neppure alle fiere del lusso, dove regnano sovrani i cessi d’oro, o luccicano gli abiti da sposa diamantati.
Non intendo i saloni dell’auto che ci regalano supercar da sogno, né le calde vacanze extra-lusso su atolli “atomici”. Tutto ciò continua incredibilmente, in un crescendo di pazzia globale.
In verità ho in mente: l’equità sociale, l’equa distribuzione delle risorse, lo sviluppo sostenibile.
Vi pare poco?
Sia chiaro, non sono sogni anticapitalisti, idee marxiste-leniniste o utopie anarchiche, ma considerazioni circa i dati di fatto e di quanto in questi anni non è stato.
La Politica Economica ci ha insegnato un parolone: PIL (Y). Subito dopo ci ha ordinato di farlo crescere all’infinito, manovrando le sue componenti, cioè: il consumo degli operatori (C); gli investimenti privati (I); la spesa pubblica (G); le esportazioni nette (X).
La fredda matematica non è però un’opinione, ed i nostri “maestri” durante le lezioni hanno scordato di inserire altre importanti variabili, ossia: imperfetto funzionamento delle Istituzioni ($); inefficienza della burocrazia e delle comunicazioni ($); contrasti sociali ($); clientelismo ($); corruzione ($); ecc. ecc.($)…
Pensateci bene. Un meccanismo balordo – in cui queste ultime voci di spesa hanno finito per prevalere sulle 4 principali – che alla fine si è rotto.
Oggigiorno si soffre e si teme il tracollo dell’economia, solo perché tocca le tasche di noi occidentali viziati, coccolati e perversamente attaccati al futile, ad un lusso ingordo e superfluo, agli status symbols. Un miliardo e mezzo scarso di persone ha “una linea di febbre”, mentre altri abbondanti 5 hanno una “polmonite cronica”. Che gentili!
Anziché prendere lo spunto da un disastro che cresce, per ragionare e decidere di ripartire da basi più solide e condivise, con meno protagonismi e più compartecipazione, si decide in base ad antiquati ed illogici canoni socio-economici, si insiste nel “drogare” i mercati dei beni incentivando i consumi, si foraggiano sia il sistema bancario e finanziario, sia quello della Difesa… Eh si anche quest’ultimo! (Vi siete mai chiesti quanto costerebbe la “pace nel mondo”, proprio in termini di PIL?).
Sarebbe l’occasione per creare un nuovo ordine mondiale, ed un sistema economico più vicino ai bisogni di tutti, ma la lungimiranza è come la giustizia, appartiene all’altro mondo.
In fondo perché preoccuparsi? Tanto la ripresa è vicina, il tempo passa e “la crisi si risolverà”! (E Pinco Pallino si gode l’applauso della platea…).
E poi se spaventi la gente la fai pensare e se la gente pensa, si spaventa ancor di più.
Auguri!
D.V.