Sono ormai alcuni decenni, che si parla del federalismo quale mezzo per avvicinare le Istituzioni ai cittadini, a scapito del lassismo dei “palazzi romani”.
In tal modo si potrebbero massimizzare le risorse economico-finanziarie, diminuirebbero gli scontri politico-burocratici tra Enti amministrativi e si ridurrebbero gli sprechi.
Ciò premesso, mi pare assurdo che le Province Italiane continuino a moltiplicarsi, (chiaramente per scelte politiche di comodo), comportando in prospettiva, un innalzamento dei costi, a fronte di dubbi vantaggi per la gente.
E pensare che qualche tempo fa, le si voleva eliminare.
Dunque, si al federalismo. Ma come?
A mio parere, per tentare di far funzionare meglio l’Italia, sarebbe auspicabile una riduzione del numero delle Regioni a non più di dieci, la trasformazione delle Province a semplici entità geografiche e l’ampliamento dei poteri dei Comuni. Insomma, una ridefinizione restrittiva dei nostri confini interni, in cui la definizione di “Roma Capitale” potrebbe esser stato solo il primo passo.
Credo che l’abbattimento di qualche “campanile” garantirebbe un vantaggio sia al bilancio statale, sua a quello degli enti minori, rendendo magari un poco più gonfie le tasche degli Italiani, stufi delle infinite chiacchiere in “politichese”.
D.V.