MachiavelliNon ci resta che piangere

Eh si, al cospetto dell’ennesima questione di fiducia posta dal Governo in carica, non c’è altro da fare. Mi pare di vivere a Frittole, nel millequattrocento, quasi millecinque, anziché nell’Italia del XXI secolo.

E pensare che il nostro Stato contemporaneo, nacque come Repubblica Parlamentare. Ma dov’è finito il dibattito, nelle aule di Montecitorio e Palazzo Madama? A quale interesse è stato sacrificato, anche stavolta, il rispetto dovuto al cittadino-elettore?

Anche se ahinoi, tra non molto si voterà per “scegliere le nuove Veline”, o per decidere “chi cacciare dall’Isola”, non è certo l’oggetto della Fiducia ad essere importante, non è l’approvazione del cosiddetto Decreto Anticrisi a farmi “ribollire” il sangue nelle vene, ma il principio di fondo.

Insomma, un Governo che sulla carta disporrebbe di una maggioranza solidissima, aggira – in maniera lecita ma discutibile – le regole di una sana Democrazia, nel tentativo di “serrare i ranghi” e di azzerare l’ostruzionismo dell’opposizione.

E’ chiaro che a lamentarsi non possa essere la Sinistra, che in passato ci ha abituati al riguardo, ad abusi di pari gravità, volti a compattare un insieme “multistrato” di Partiti dalle idee più varie e spesso contrapposte, accomunati solo da due cose: l’antiberlusconismo e la poltrona.

Chi dovrebbe “fare le barricate” è la gente.

Neppure Giacobini e Reazionari avrebbero rinunciato a scannarsi a parole – almeno prima di farlo col coltello – per cercare un punto d’incontro. E certamente non si sarebbero privati del gusto dello sbeffeggio e dell’insulto, Tories e Whigs di tradizione anglosassone, nella Patria del primo Parlamento riconosciuto dalla storia.

Un tempo, il Princeps di Machiavelliana memoria deteneva il potere ed amministrava la giustizia. Oltre che Governo, era egli stesso sia Parlamento, sia Tribunale. Visti i corsi ed i ricorsi storici, non sia mai che l’Italia ci si avvii ad un sistema politico protorinascimentale?

Il protagonista di una moderna Novella pare sia già disponibile…

Potrei chiudere dicendo: “ai posteri l’ardua sentenza”. In questo caso però, vorrei proprio che quei profetici “Posteri” fossimo noi Italiani di oggi, A.D. 2009.

D.V.