“In Italia non esiste giustizia distributiva. Ne tiene le veci l’ingiustizia distribuita. Per cinque anni il Sindaco (oppure il Deputato, il Prefetto, il Ministro) del partito rosso perseguita gli uomini del partito nero e distribuisce cariche o stipendi agli uomini del partito rosso. Il Sindaco del partito nero fa tutto il rovescio dell’altro; distribuisce cariche e stipendi agli uomini del partito nero e perseguita gli uomini del partito rosso. Così l’ingiustizia rotativa tiene luogo della giustizia permanente”. Giuseppe Prezzolini
Gli eventi della Storia recente, come in un tragico non-senso, continuano a dimostrare che la fantasia sovente superi la realtà, quale fonte di verità assoluta ed indiscutibile. Nostro malgrado ciò conduce con sempre maggior frequenza, al sommo pentimento di aver riposto la fiducia e la speranza nelle persone sbagliate, nonché a rammaricarsi di aver peccato d’ottimismo, ipotizzando che in Italia le cose possano davvero cambiare, prima o poi.
In ragione di tale premessa, se mi fosse toccata la malaugurata sventura di curare la difesa del Sottosegretario Guido Bertolaso, dalle accuse relative alla malagestione della Protezione Civile, messo alle strette innanzi all’evidenza, avrei tentato l’ineffabile carta del “complotto internazionale” ai suoi danni. Dopo tutto, l’assurdità di tale ipotesi non potrebbe che tramontare, al cospetto di quel che alcuni solerti avvocati s’inventano quotidianamente, a tutela dei propri clienti.
E’ indubbio per esempio, che le parole critiche da egli pronunciate contro gli inefficaci soccorsi Statunitensi alla popolazione di Haiti, siano sempre pronte ad essere “tirate fuori dalla ghiacciaia” per sbattergliele in faccia, non foss’altro che per la semplice constatazione che la vendetta sia un piatto da servire freddo… Soprattutto quando qualche Portaborse Tricolore, disposto a compiacere l’ingombrante alleato “a stelle e strisce”, non si faccia scrupoli ad immolare un collega meno scaltro ed avveduto.
Quanti siano attenti alle cose della Diplomazia Internazionale, ricorderanno il Segretario di Stato U.S.A., Hillary Clinton, crucciato e scuro in volto, che di concerto con il nostro Ministro degli Esteri, Franco Frattini, espresse al mondo, davanti alle telecamere, tutto il proprio disappunto per le accuse ricevute (forse perché tra i destinatari delle lamentele figurava anche il suo infaticabile consorte Bill, reo di essersi mosso tra le macerie “operoso ed imbellettato”, giusto il tempo per qualche ripresa televisiva di comodo).
Incidente diplomatico chiuso sul nascere? Certamente si, quanto mai a parole.
Ma per gli amanti della fantapolitica si potrebbe giungere ad immaginare la CIA impegnata a metter fine alla carriera di un personaggio politicamente insignificante, che aveva avuto l’ardore di mettersi di traverso alle scelte dell’Amministrazione Obama, magari con il benestare delle nostre Autorità. Se così fosse, per ironia della sorte, si spiegherebbe anche l’attacco di cuore dell’ex Presidente, causato dalle “grasse risate” conseguenti all’ennesimo scandalo all’Italiana e alla consumata vendetta.
D’altronde, nel caso in cui qualche lungimirante Magistrato dovesse avere intenzioni “sovversive”, decidendo d’indagare approfonditamente sulla questione, si potrebbe sempre opporre il Segreto di Stato… Il caso Abu Omar (questo si, realmente accaduto) insegna.
Ma torniamo sulla Terra, oggi.
Si, torniamoci con la certezza che la nuova benemerita ondata di Giustizia, che sta lavando via lo sporco accumulato da troppi lustri di Malgoverno e compromessi, sia legata a filo doppio solo all’ingordigia, all’egocentrismo, alla smania di fama ed alla sete di potere di pochi discutibili personaggi, comunque posti sulla sommità di un Ice-berg tutto da scoprire, qual è a tutt’oggi il “Sistema Italia”.
Ampliando la prospettiva al riguardo, è probabile che parecchi connazionali ignorino che giorno sia oggi. Mi riferisco all’anniversario politico-giudiziario ricorrente ogni 17 Febbraio: l’avvio dell’inchiesta “Mani Pulite”. A dispetto dell’assordante silenzio presentato dai media, questa data segnò l’inizio di un’impareggiabile “Rivoluzione Democratica ed anti-Sistema”, che proprio quest’anno celebra i suoi diciott’anni diventando, per così dire, “maggiorenne”.
Per chi abbia la memoria corta, o viceversa sia impegnato nell’opera di revisionismo e mistificazione tanto di moda negli ultimi tempi, è bene rammentare che il 17 Febbraio 1992, i Carabinieri si presentarono alla porta dell’ufficio di tale Mario Chiesa, Presidente (di area Socialista) del noto ospizio Milanese Pio Albergo Trivulzio, su disposizione del PM Antonio Di Pietro, cogliendolo in flagranza mentre intascava una tangente di alcuni milioni di Lire, frutto dell’assegnazione “pilotata” di un appalto per i servizi di pulizia, consegnatagli da un imprenditore che, stanco di dover pagare per lavorare, aveva pensato bene di denunciarlo alla Procura del Capoluogo Lombardo.
In poche settimane la maxi-tagente Enimont, il finanziamento illecito ai Partiti, il conto “Protezione”, l’autorizzazione a procedere e l’immunità Parlamentare, divennero materia di discussione da bar, al pari dell’Italica “passione pallonara”, mentre il fiume di indagini, gli arresti, i suicidi eccellenti e le condanne, portarono alla decapitazione di buona parte dell’apparato d’affari che teneva insieme Rappresentanti delle Istituzioni da un lato ed imprenditori e faccendieri dall’altro, oltreché alla fine ingloriosa di alcune Forze Politiche che avevano fatto e disfatto la Storia del Paese.
Dalle ceneri di quel che fu, nacque in pompa magna nei Palazzi Romani, quella II Repubblica che tutto avrebbe potuto, ma che niente ha fatto per raddrizzare la schiena ad una Nazione, rimasta sempre disposta a prostrarsi al Politico di turno, alla spartizione del maltolto, all’illecito scambio di favori, al nepotismo, all’abuso di potere.
Ed in effetti a distanza di tanti anni – in cui non si è saputo far di meglio che “sputare veleno” verso i tutori della Legge – si è pensato bene di depotenziare gli Organi Giudiziari, di depenalizzare vari reati, di dipingere la Magistratura come un’entità destabilizzante dello Stato e di tralasciare i generali problemi sociali ed economici. Dopo questa sorta di “Restaurazione” ci si ritrova dunque al punto di partenza, ossia a fare i conti con nuove indagini su presunte “ruberie” e malversazioni, che hanno solo acuito la rabbia dei cittadini onesti. Pensare che qualche insolente seduto in Parlamento se ne vada in giro a reclamare il ritorno all’originario art. 68 della Costituzione, la dice lunga su dove si vada a parare…
Mi guardo intorno e vedo una replica in HD di quel che fu. Come accadde allora, quando il leader del PSI, Bettino Craxi, negò l’esistenza di un modello corruttivo generalizzato, definendo Chiesa un “mariuolo isolato”, oggi negli ambienti vicini al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ci si affanna a ripetere che non si stia vivendo l’incipit di una Tangentopoli 2, che “qualche mela marcia non possa mandare al macero l’intera cesta” e che Bertolaso sia “vittima e non carnefice” di oscure manovre atte a gettar discredito su di lui e sul suo Governo, orchestrate dai soliti Giudici di Sinistra… Insomma, un cane che si morde la coda, come ormai d’uso.
E a questo punto della storia, all’uomo della strada che tira la cinghia e mastica amaro, non resterebbe che aspettare con somma delizia di rivivere un “nuovo Hotel Raphael”, cogliendo l’opportunità di far “piovere” gioiosamente monete, sulla testa dello sventurato “burlone” di turno!
In realtà, questa vicenda ancora in divenire dimostra che agire costantemente sotto la spinta dell’Emergenza – anche dove Emergenza non vi sia – impiegando impunemente e senza valide ragioni ordinanze e decreti d’urgenza – deroganti la vigente normative nel nome della Governabilità e della Rapidità del risultato – porti solo a sporcarsi le Mani…
Già, quelle Mani che gran parte dell’operoso popolo Italiano rivuole Pulite!
D.V.