“Quando chi sta in alto parla di pace, la gente comune sa che ci sarà la guerra. Quando chi sta in alto maledice la guerra, le cartoline precetto sono già state compilate”. Bertolt Brecht
Com’è strana la Storia e come sono strani i corsi ed i ricorsi che la caratterizzano.
Pensate all’Afghanistan…
Ci avevano già provato i Sovietici a domare la resistenza delle tribù locali – dopo l’invasione del Paese avvenuta nel 1979 – con risultati decisamente scadenti. Infatti, dopo 10 anni di lotta e di massacri da ambo le parti, la potente Armata Rossa si dovette ritirare con le “ossa rotte”. Da lì in avanti, anche Mosca avrebbe potuto “vantare” il proprio Vietnam.
Ascesi al potere i Talebani, gruppo politico-religioso formatosi in Pakistan, si decise d’instaurare uno Stato rigidamente legato ai dettami del Corano, facendo “storcere il naso” a parecchi Governanti Occidentali.
Poi venne l’undici Settembre di New York… La conseguente rappresaglia militare voluta da George W. Bush contro Kabul, fu avviata con l’obiettivo di colpire il responsabile dell’attentato, Osama Bin Laden, nascosto tra quelle impervie montagne mediorientali, (almeno secondo le fonti – discutibili – della CIA).
Il successivo intervento della NATO, diede il via alla guerra che ancora oggi viviamo in diretta e che ogni tanto si fa più vicina, colpendo dei nostri connazionali.
Credo che l’attentato di ieri, nello specifico, abbia reso evidente il fallimento del conflitto, almeno nella causa primaria. Vivo o morto, Bin Laden si è fatto un baffo sia dei Servizi Segreti, sia dei reparti operativi inviati sul campo. Troppi eserciti si trovano ora impantanati in quell’Inferno, per colpa di avventati provvedimenti politici.
Sia chiaro, per quanto riguarda l’Italia ed i propri alleati: giù il cappello di fronte ai morti.
Quello che però non sopporto, è il “teatrino” della Politica che anche in questo caso si prende gioco della gente. Parlamentari che votarono il “sì alla missione”, adesso cavalcano l’onda dell’emozione e parlano di “ritiro entro Natale”… Altri, che non saprebbero neppure localizzare l’Afghanistan su una carta geografica, parlano di “nostri ragazzi e nostre ragazze”… Non c’è limite allo scempio!
Non sopporto nemmeno che il Ministro della Difesa dia sfoggio a giornalisti gaudenti, della personale conoscenza bellica, parlando di: Dardo, Lince, Freccia, Tornado, Predator, Mangusta… Oppure di modifica delle regole d’ingaggio… Nomi altisonanti che non servono a niente.
Non mi sta bene di vedere “pezzi grossi” dello Stato Maggiore annuire soddisfatti alle affermazioni del Presidente del Consiglio.
Il “trauma” degli ultimi morti, fa si che si parli “permanenza in loco”, o di “Exit Strategy”, anzi di “Transition Strategy”, in un carosello indegno di uno Stato moderno…
Nel frattempo il Generale Stanley A. McChrystal, comandante in capo della missione ISAF, chiede al Governo di Washington d’inviare ulteriori quarantamila uomini, sull’esempio di quanto il suo omologo, Generale David Howell Petraeus, fece per l’Iraq. E con ciò, crescono anche le pressioni sui Paesi NATO, affinché incrementino le forze messe a disposizione, Italia compresa.
La missione di Peacekeeping d’Italica menzogna è svanita nel nulla. Siamo in guerra e neppure lo sapevamo… O meglio, avevano provato ad illuderci che non lo fossimo. Ed intanto l’ennesimo Tricolore a mezz’asta, sventola nella memoria di 6 nuovi eroi della Repubblica, che ci hanno reso tutti più fieri, ma anche molto più tristi.
D.V.