Sébastien-Melchior Cornu, "Allégorie de la République"E’ indiscutibile, per quanto misterioso, che la persona che conceda un favore risulti in qualche modo superiore a quella che lo riceva”. Jorge Luis Borges

Dall’alto della sua un’indiscutibile saggezza, la Storia ci ha insegnato che nel nostro beneamato Paese, nepotismo e voto clientelare siano delle inevitabili “lacune della società”, cui chinare la testa con omaggio – facendo distrattamente ed indecorosamente “spallucce” – o contro le quali combattere con tutte le forze – etiche, morali e giurisdizionali – affinché a prevalere sia sempre la legalità.

Sempre dalla Storia e dalla sua “verità postuma” discende che l’Italia sia la Patria dei Politici dal “cuore grande”, pieni di magnanimità e bontà d’animo, dediti alla pratica del “dare un mano ai più bisognosi”. Anche se si sa, che alla fine: “una mano lava l’altra”

Che sia la “simpatica” spintarella, o la più indigesta raccomandazione in “pompa magna”, si tratta sempre di un aiuto che magicamente si fa un baffo di titoli, concorsi, gare d’appalto, che non si offre mai disinteressatamente e che comunque si nega… Soprattutto di fronte al rischio di doverne rispondere innanzi alla Magistratura.

E poi, quando si sia colti con “le mani nella marmellata”, non ci si difende davanti ad un Giudice in un’aula di Tribunale, ma ci si espone all’opinione pubblica a favore di telecamera, magari mostrando le proprie “mani pulite”…

Questo accade entro i nostro confini. Altrove, innanzi alla messa in pericolo della meritocrazia, si fanno le barricate.

Non può essere definita altrimenti, la severa presa di posizione dei Francesi, contro l’ipotesi di nomina di Jean Sarkozy, figlio ventitreenne del Presidente, a capo dell’Epad, l’ente pubblico che a Parigi gestisce il quartiere degli affari denominato La Défense. Un distretto economico-finanziario capace, da solo, di produrre il 10% del PIL Nazionale.

E’ bastato che si ventilasse la candidatura del giovane, appoggiata dall’Eliseo, per fare in modo che migliaia di persone cominciassero una pacifica battaglia, prima su Internet e sui media e poi per strada e nelle piazze, così da far “sentire” il proprio dissenso e la propria opposizione ad ogni forma di favoritismo.

Atto tanto più clamoroso, visto e considerato che cotanto “figlio di Papà” sia privo di titoli, non avendo alcuna esperienza di rilievo nel settore, ed essendo ancora ben lontano dalla Laurea in Legge.

L’ultima goliardica trovata, messa in campo dai “combattenti per il merito”, è stata quella di ritrovarsi proprio a La Défense, tutti ben forniti di banane Tricolore (quello Transalpino), per inneggiare alla nascita della 6° Repubblica… Quella delle banane, per l’appunto!

Insomma, nella Patria della Rivoluzione nessuno può permettersi di mettere in discussione i sacri ed assoluti princìpi di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza, tanto meno il Primo dei cittadini. Se non scatenando, in caso contrario, le ire di coloro nelle cui vene scorra ancora, duro e puro “sangue Giacobino”.

Alla fine, “assediato” dalle polemiche, Jean ha annunciato in diretta TV, la rinuncia a presiedere l’EPAD. Ieri è comunque stato eletto nel Consiglio d’Amministrazione dello stesso, godendo sicuramente di un vantaggio preferenziale che ha finito per ledere il caro vecchio onor del merito… Quando si dice “la fortuna”!

Pare proprio che anche stavolta – così come accade nel caso della partecipazione di massa agli scioperi, in difesa del posto di lavoro – l’illuminato “galletto” d’Oltralpe finisca per dare una severa lezione di etica e giustizia all’Italico cugino…

Una vera manna per il loro snervante sciovinismo, un vero dramma per il nostro decadente individualismo…

D.V.