L'arcobaleno, il nostro simbolo di speranza, rinascita e trasformazione… Il nostro obiettivo comune.

L’arcobaleno, il nostro simbolo di speranza, rinascita e trasformazione… Il nostro obiettivo comune.

“La migliore politica è far Politica”. (D.V.)

Incipit. Come tanti cittadini dei nostri tempi, quando penso alla Politica sono sempre combattuto: da un lato l’importanza della Partecipazione e dell’impegno in favore del proprio Paese; dall’altro, un innegabile senso di vero e proprio schifo.

Tutto è cominciato laddove l’acqua nasce, scorre e (nonostante la Crisi) arricchisce la comunità…

Era l’inizio di Aprile, quando quasi per caso, mi fu messo fra le mani un volantino come tanti… Di quelli, per intenderci, che finiscono per intasare la cassetta delle lettere e che io, usualmente, accartoccio distrattamente senza leggere. In effetti, odio la pubblicità!

Stranamente però, in quest’occasione feci un’eccezione – magari per volere del fato, o magari, per il suo insolito colore Verde “speranza” – e lessi da cima a fondo le parole, le riflessioni, le proposte che ivi erano elencate e soprattutto, accettai l’invito che riportava. Continua a leggere »

Matteo Renzi, il Presidente del Consiglio "politico, non-politico", asceso a Palazzo Chigi senza essere passato preventivamente per le "forche caudine" del Voto popolare. Come dire: "tecnicamente", con la sua designazione, hanno vinto ancora una volta le "manovre di Palazzo" architettate per garantire e tutelare quei "Poteri Forti" che taluni ancora faticano ad accettare, ma che in realtà esistono e "lottano contro di noi", che ancora crediamo in un sentimento chiamato "Democrazia"...

Matteo Renzi, il Presidente del Consiglio “politico, non-politico”, asceso a Palazzo Chigi senza essere passato preventivamente per le “forche caudine” del Voto popolare. Come dire: “tecnicamente”, con la sua designazione, hanno vinto ancora una volta le “manovre di Palazzo” architettate per garantire e tutelare quei “Poteri Forti” che taluni ancora faticano ad accettare, ma che in realtà esistono e “lottano contro di noi”, che ancora crediamo in un sentimento chiamato “Democrazia”…

“L’Ambizione è lo sterco della gloria”. (Pietro Aretino)

“Confermo che in questa vicenda, per come sono andate le cose, molti di noi si giocano qualcosa di più importante della carriera: si giocano la faccia. Io parto dal presupposto che la faccia sia più importante della carriera. Rischiamo tutto, ma lo facciamo con determinazione, amore per l’Italia e convinzione che questo Paese ha un tempo davanti a sé, che è un tempo di bellezza e di entusiasmo”. (Matteo Renzi, 21 Febbraio 2014)

Incipit. Or dunque, dopo tanto ciarlare, terminate le Consultazioni più “sbrigative” della nostra Storia recente e venuta meno l’attesa per conoscere la fantomatica lista dei “papabili”, i nuovi Ministri della Repubblica hanno giurato al Quirinale, che dire? Beh, se non altro, è necessario prendere atto che, dopo aver messo l’impronta sul Governo di Mario Monti e su quello “pensionato” anzitempo, presieduto da Enrico Letta, anche nella forsennata corsa volta a costruire la “squadra” di Matteo Renzi, Giorgio Napolitano abbia pensato bene di dar prova di cosa “non voglia dire” essere un Presidente della Repubblica ligio e rispettoso della Costituzione… Continua a leggere »

Il Segretario del PD, già Sindaco di Firenze (di oggi e probabilmente di domani, ndr) già parla e si atteggia come Capo del futuro Governo, dimenticando che in Italia, le Elezioni Politiche abbiano spesso dimostrato che non sia affatto conveniente vendere la pelle dell'orso prima di averlo ammazzato...

Matteo Renzi, Segretario del PD, nonché Sindaco di Firenze (di oggi e probabilmente di domani, ndr), già parla e si atteggia come Capo del futuro Governo, dimenticando che in Italia, le Elezioni Politiche abbiano spesso dimostrato che non sia affatto conveniente vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso…

“E ‘l primaio vizîo è Vanagrolia: questo muove l’animo e fallo vizîoso e mal disposto d’una volontà disordinata a volere quello onore che non si conviene. E comettesi questo peccato per [otto] vie, e catuna ha il suo nome per meglio averle a memoria. E quelle sono i vizî che nascono di lei, e sono cosí appellati: Grandigia, Aroganza, [N]on usanza, Ipocresia, Contumacia, Contenzione, Presunzione, Inobbedienzia”. (Bono Giamboni)

Caro Matteo Renzi,

dopo aver letto la sua lettera indirizzata ai Partiti, abbiamo ritenuto opportuno, financo doveroso, portarla a conoscenza della nostra opinione, in risposta alle sue idee. Ciò, non tanto in virtù del nostro “non-essere” Forza Politica, quanto in veste di semplici cittadini della Repubblica Italiana.

Perché se è vero che la Partecipazione popolare, in quanto principio cardine della Democrazia, sia un obbligo morale, ancorché legale (perlomeno a nostro modo di vedere, ndr), è parimenti vero che la Propositività del singolo, come un’insperata, ultima freccia nella faretra, sia una facoltà da impiegare al meglio, attraverso il personale impegno in Politica, mediato o immediato che sia, oltreché con un dialogo diretto con quanti siedano al vertice delle Istituzioni, sfruttando in maniera proficua e costruttiva, le possibilità offerte dai nuovi mezzi di comunicazione.

Ma bando alla ciance e veniamo a noi. Continua a leggere »

"Sul caso di Giulia Ligresti ho abusato del mio Potere... Dio, che cosa ho fatto"!? Al di là della nostra personale ironia, non sappiamo cosa passasse per la testa del Ministro di Grazia e Giustizia in questa posa. Di certo, ciò è quanto avremmo voluto scorgere tra le sue riflessioni...

“Sul caso di Giulia Ligresti ho abusato del mio Potere… Dio, che cosa ho fatto”!? Al di là della nostra personale ironia, non sappiamo cosa passasse per la testa del Ministro di Grazia e Giustizia in questa posa. Di certo, quanto sopra è ciò che avremmo voluto “scorgere” tra le sue riflessioni…

“La Legge è uguale per tutti” è una bella frase che rincuora il povero, quando la vede scritta sopra le teste dei giudici, sulla parete di fondo delle aule giudiziarie; ma quando si accorge che, per invocar la uguaglianza della legge a sua difesa, è indispensabile l’aiuto di quella ricchezza che egli non ha, allora quella frase gli sembra una beffa alla sua miseria. (Piero Calamandrei)

Incipit. La Giustizia? E’ come la Legge: non è questione per gente onesta. Cose che succedono. In Italia. 

Or dunque diteci: “che razza di Paese è l’Italia“?

Già! Che Paese è quello un ladrone in doppiopetto blu – magari seduto comodamente a Palazzo, assieme ai suoi compari – possa tranquillamente continuare nelle propria opera di oltraggio della Legge senza pagar pegno (qualunque Legge, ndr), grazie alla cavillosità del Sistema Giudiziario che abbia contribuito a peggiorare, unicamente a ristoro del proprio personale tornaconto?

Che Paese è quello in cui il contrappeso del censo, del nome e del portafogli (l’appartenenza alla “Casta”, ndr), consenta ancora di dividere la Società tra cittadini facoltosi e fortunati e cittadini (sempre più) derelitti e bistrattati? E soprattutto, che Paese è quello che sia in grado di far pendere la bilancia della “Somma Dea Giustizia”, da un lato piuttosto che dall’altro, nonostante i tentativi di taluni integerrimi Magistrati, che non si “pieghino” passivamente ad accettare una sciagurata e precostituita “diseguaglianza” formale e sostanziale degli individui innanzi alla Legge e che per questo, siano additati come sediziosi rivoluzionari da tacitare con ogni mezzo?

Che Paese è quello in cui la Politica si attardi a parlare di “Riforma della Giustizia”, solamente per riempire le ingorde pagine dei quotidiani, con l’intima consapevolezza che ogni frase, ogni intento o proponimento, siano destinati a restare soltanto “chiacchiere buttate al vento”?

E che Paese è quello in cui troppe Verità silenti ed invereconde, assurgano agli onori della cronaca, in via diretta o  in via mediata (per errore, o presunto tale, ndr), soltanto allorché siano “intercettate”, dando così nuova ispirazione censoria e linfa vitale, al trasversale “Partito del Bavaglio”, deciso a nascondere i propri sporchi affari ad un’Opinione Pubblica distratta da futilità ed inezie varie?

Beh, unite i punti e troverete le risposte… Continua a leggere »

Il Ministro Cécile Kyenge. La sua battaglia per l'integrazione degli immigrati è giusta nei tempi, ma sbagliata nei modi. L'infuocato dibattito da lei alimentato, nato dalla proposta di rinunciare allo "Ius Sanguinis" in favore dello "Ius Soli", è indicativa delle diverse sensibilità riscontrabili nel nostro Paese, in tema di "immigrazione e cittadinanza". Resta un dubbio: "è davvero giusto ed opportuno che a maneggiare la materia sia un Esponente del Governo, nato oltre-confine"?

Il Ministro Cécile Kyenge. La sua battaglia per l’integrazione degli immigrati è giusta nei tempi, ma sbagliata nei modi. L’infuocato dibattito da lei alimentato, nato dalla proposta di rinunciare allo “Ius Sanguinis” in favore dello “Ius Soli”, è indicativa delle diverse sensibilità riscontrabili nel nostro Paese, in tema di “immigrazione e cittadinanza”. Resta un dubbio: “è davvero giusto ed opportuno che a maneggiare la materia sia un Esponente del Governo, nato oltre-confine”?

“Peccato che non si possa vedere che cosa passi nella mente degli uomini quando scelgono un’opinione! Son sicuro che, se questo fosse possibile, potremmo ridurre il consenso di un’infinità di uomini all’autorità di due o tre persone, che, ritenute profonde conoscitrici di una dottrina, sono riuscite a diffonderla, grazie al pregiudizio che si aveva dei loro meriti”. Pierre Bayle

Dedicato a chi fugga in cerca di Opportunità e a chi, pur restando, continui a credere nei propri Diritti e nelle proprie Libertà.

Incipit

Tutto ebbe inizio in una data precisa: 8 Agosto 1991. Quel giorno, rimosso dalla memoria dei più e probabilmente sconosciuto a tutti gli altri, con l’ingresso nel porto di Bari della nave Vlora, salpata da Durazzo, Albania, con un carico di oltre ventimila persone disperate (e contemporaneamente cariche di nuovi auspici in vista dell’approdo in “America”, ndr) venne meno il “non-rapporto” instaurato fino ad allora, tra l’Italia e Flussi Migratori…

Il nostro Paese, appeso alle limitate sicurezze derivanti dall’aver promulgato la “Legge Martelli” giusto l’anno prima (Legge n.39 del 1990) e abituato al massimo, a sghignazzare sulle spiagge, alle spalle del “Vù cumprà” di turno, fu messo di fronte al mastodontico, “prevedibile imprevisto”, sapendo dare dimostrazione al mondo di tutte le incapacità del caso… Continua a leggere »