Roma. Nubi nere sopra al Campidoglio, come in un'amara allegoria delle malefatte che, unendo Politica, Criminalità Organizzata e Imprenditoria, hanno offuscato l'immagine della Capitale d'Italia e prosciugato le sue ingenti risorse finanziarie.

Roma. Nubi nere sopra al Campidoglio, come in un’amara allegoria delle malefatte che, unendo Politica, Criminalità Organizzata e Imprenditoria, hanno offuscato l’immagine della Capitale d’Italia e prosciugato le sue ingenti risorse finanziarie.

Mafia e Politica sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo. Il terreno su cui possono accordarsi è la spartizione del denaro pubblico, il profitto illegale sui pubblici lavori”. (Paolo Borsellino)

Incipit. 

Impossibile negarlo: con l’inchiesta che ha svelato la linea del malaffare che per anni, a Roma, ha unito la Criminalità e il “Palazzo”, appiattito su un un “mono-colore” che non poteva non essere che quello dei soldi, è tornato in voga, tanto in Patria, quanto e soprattutto oltre-confine, lo stereotipo dell’Italia “pizza, Mafia e mandolino”… Tutto accompagnato da un biasimevole pizzico di Terrorismo Nero, proprio nella culla del Fascismo e da una spruzzata d’immancabile “retorica mazzettara”, nei riguardi, non a caso, di uno dei Paesi più corrotti del mondo.

E’ questo ciò che non vogliamo: che passi un messaggio scontato, possibile e giustificabile in base alla Cronaca giudiziaria, ma pur sempre non veritiero. L’Italia è e dev’essere tutt’altro. L’Italia non può avere la faccia di Totò Riina, di Francesco Schiavone, di Giuseppe Morabito, o “der ciecato” Massimo Carminati… Continua a leggere »

Un foglio di carta e una penna stilografica e qualcosa da dire… Per quanto ci riguardi, ecco cos'è la scrittura.

Un foglio di carta, una penna stilografica e qualcosa da dire… Per quanto ci riguardi, ecco cos’è la scrittura.

“Se i ritratti dei nostri amici assenti ci sono graditi, perché rinnovano il ricordo e alleviano la nostalgia con un falso ed effimero conforto, tanto più ci è gradita una lettera, che porta le vere tracce, i veri segni dell’amico assente”. (Lucio Anneo Seneca)

Inicipit.

E’ indubbio. Nonostante ci si trovi in piena Era Digitale, capita, talvolta, che per diletto o per lavoro, un cittadino come tanti “torni all’Analogico”, prendendo in mano carta e penna e si attardi a scrivere una missiva, anziché cedere all’ormai consolidata “politica dell’e-mail”. 

Ciò, con la speranza neanche troppo nascosta che il “Sistema” funzioni e che una volta affrancata e imbucata, essa giunga a destinazione, consegnata nelle mani del ricevente designato. Facendo comunque gli scongiuri di non dover vivere sulla propria pelle l’infelice esperienza, spesso raccontata dalla cronaca, di vedere il proprio scritto e le proprie riflessioni (sia che si tratti di un semplice saluto, sia che si tratti di un importante documento firmato in calce, ndr) dispersi in un sacco abbandonato in qualche improvvisata discarica, da un postino svogliato e malandrino Continua a leggere »

"Adorazione del bambino" (Gherardo Delle Notti)

“Adorazione del bambino” (Gherardo Delle Notti)

“Caro, caro Natale, che hai il potere di ricondurci alle illusioni della fanciullezza, che ricordi al vecchio i piaceri della sua gioventù, che riconduci da mille miglia lontano il viaggiatore e il navigante al suo focolare, fra le pareti tranquille della sua casa”! (Charles Dickens)

Premessa. Crediamo fermamente nell’importanza della Storia e delle Tradizioni, nel determinare l’essenza stessa di un popolo e rigettiamo sul nascere la volontà, o meglio l’utopia di taluni, che vorrebbero a tutti i costi un mondo uniformato e appiattito, secondo i canoni di una Globalizzazione scriteriata. Detto ciò, non rinunciamo certo al valore della Solidarietà e della collaborazione tra Nazioni, in regime di pragmatica Reciprocità.

E’ per questo che, come sempre più spesso accade allorché si avvicini il 25 Dicembre, quando sentiamo montare l’artificiosa polemica sul Presepe, un senso d’inquietudine ci pervade…

E prima ancora di rinfocolare le polemiche circa l’ennesima, presunta/probabile/possibile, strumentalizzazione della Politica (che per taluni potrebbe apparire spinta da Populismo e Demagogia pre-elettorali, ndr), nelle questioni che tocchino direttamente la Comunità, siamo del parere che debbano essere proprio quella Storia e quelle Tradizioni a prevalere. Continua a leggere »

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il suo braccio destro, nonché Ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nonostante i farò declamati a favore di telecamera, paiono sempre più arenati sulla Politica delle facili promesse, che a tutto portano ma non al rilancio di un Paese sempre più disorientato e a rischio fallimento.

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il suo braccio destro, nonché Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nonostante i farò declamati a favore di telecamera, paiono sempre più arenati sulla Politica delle facili promesse, che portano a tutto, ma non al rilancio di un Paese sempre più disorientato e a rischio fallimento.

Il “progresso”, un tempo la manifestazione più estrema dell’ottimismo radicale e promessa di felicità universalmente condivisa e duratura, si è spostato all’altra estremità dell’asse delle aspettative, connotata da distopia e fatalismo: adesso “progresso” sta ad indicare la minaccia di un cambiamento inesorabile e ineludibile che invece di promettere pace e sollievo non preannuncia altro che crisi e affanni continui. (Zygmunt Bauman)

Premessa. Già in passato avemmo modo di affermare che anche il più sciagurato degli studenti di Economia sappia bene che il PIL (Y), in quanto gruppo “aggregato”, sia costituito da quattro sotto-voci: la Spesa Pubblica (G), gli Investimenti Privati (I), le Esportazioni Nette (X) e i Consumi (C). Tuttavia, visto e considerato che tra le “alte sfere” paiano proprio voler dimenticare tale assunto, siamo “amaramente lieti” di tornarci su.

Spesa Pubblica. Com’è noto, in ragione dell’obbligo di rispettare i parametri economico-finanziari “capestro”, imposti dall’Europa che tanto male fanno ad un Paese dal Debito Pubblico di caratura biblica come il nostro, la leva “G” è di fatto inutilizzabile. Ciò, come dimostrato dai continui piagnistei di Matteo Renzi destinati alle dure orecchie dei guardiani dei conti pubblici Italiani, stanziati oltre-confine, volti ad ottenere un allentamento delle rigidità riguardo a cosa, come e quanto vada calcolato, per non aggirare fittiziamente i criteri standard, per evitare che altri anni di Austerity ci affossino ulteriormente e ovviamente, affinché non scattino delle scomode procedure d’infrazione per deficit eccessivo, a nostro sfavore. Continua a leggere »

Il Tricolore: il vessillo di una Nazione ancora da plasmare, prima ancora che di una discutibile Nazionale da acclamare.

Il Tricolore: il vessillo di una Nazione ancora da plasmare, prima ancora che di una discutibile Nazionale da acclamare.

“Il calcio è stupendamente rappresentato dalla nostra nazionale: si vedono undici ragionieri in mutande allo sbaraglio, senza nessuna remora, senza nessun decoro. È il nostro governo e il nostro sottogoverno in mutande”. (Carmelo Bene)

Or dunque, anche per l’Italia è tempo di Mondiali di Calcio, che dire? 

Beh, se non altro che siano passati parecchi anni dai tempi in cui noi altri, ci fissavamo davanti al teleschermo, a tifare la Nazionale per antonomasia. Anni ruggenti e spensierati, in cui perlomeno avevamo la speranza che il nostro futuro, in quanto Paese, potesse risultare meno gramo di quanto ahinoi sarebbe stato e continui ad essere; nei quali parlare di “Azzurri” non faceva rima con una schiera di “Berlusconiani doc” e in cui non era proibito dal pudore, prima ancora che dalla Par Condicio, urlare a squarciagola “Forza Italia”.

Dal gol di Tardelli del 1982, che ancora oggi, assieme alle “rapine in area” di Paolo Rossi e all’esultanza di Sandro Pertini (ultimo Presidente della Repubblica degno di nota, ndr) ci graffia l’anima e ci emoziona, in quel “replay infinito” che è la Storia, al rigore “alto” di Roberto Baggio, che, dal lontano 1994, continua invece ad addolorarci… Dalle decisioni “maledette e imboccate” dell’arbitro Moreno, che, in quell’infausto 2002, ci fece ripetere, volenti o nolenti, la grama figura con la “seconda” Corea, al trionfo in pompa magna contro i presuntuosi cugini d’Oltralpe, guidati dal “testardo” Zidane, nel 2006. Continua a leggere »