“Citius, Altius, Fortius”. La bandiera a cinque cerchi e il braciere fiammeggiante, sono da sempre, nell’opinione comune, i simboli dei Giochi Olimpici.
“Come sapete, è stato presentato un progetto di candidatura di Roma ai Giochi Olimpici del 2020 e è stato presentato qualche tempo fa questo progetto, al Governo, perché il Governo prendesse posizione in vista della candidatura di Roma. Abbiamo esaminato il progetto con grande attenzione, sia nelle sue parti generali, sia nella molto approfondita analisi economica che lo ha accompagnato e desideriamo esprimere grande condivisione delle linee di questo progetto, che permetterebbe alla città di Roma, a 60 anni dalle Olimpiadi del 1960, di essere di nuovo al centro della vita sportiva e internazionale e abbiamo veramente ammirato, in Consiglio dei Ministri, i vari motivi d’interesse di questo progetto e ci siamo rallegrati con i membri del il Comitato promotore, che abbiamo incontrato con il ministro Gnudi pochi minuti fa. E’ veramente un progetto che da ogni punto di vista merita elogio e questo il Governo desidera sottolinearlo con convinzione e con calore. Il Comitato Olimpico Internazionale richiede, per la presa in esame delle candidature, che ci sia anche una lettera da parte del Capo del Governo del Paese che ospita la città candidata. Una lettera che faccia assumere al Governo stesso un impegno di garanzia finanziaria e cioè, tra le altre cose, il Governo del Paese ospite deve impegnarsi a coprire ogni eventuale deficit, che si rivelasse tale nel bilancio del Comitato Organizzatore. Come potete immagine il nostro Governo ha riflettuto molto profondamente su questo aspetto e per questo ho tenuto ad avere un dibattito molto attento in Consiglio dei Ministri. Tutti i Ministri hanno partecipato e dopo una discussione approfondita e per tanti aspetti sofferta dentro ciascuno di noi, siamo arrivati alla conclusione, unanime, che il Governo non si sente, non ritiene che sarebbe responsabile nelle attuali condizioni dell’Italia, di assumere questo impegno di garanzia. Sottolineo di nuovo che questo non significa una mancata convinzione per i pregi del progetto, al contrario, significa solo che abbiamo ritenuto di dover essere molto responsabili in questo momento della vita Italiana. Il nostro Governo che è stato chiamato ad operare in condizioni di emergenza, ha dovuto chiedere sacrifici molto importanti, a molte fasce della popolazione Italiana e siamo in questi mesi, credo, riusciti con un grande senso di maturità da parte dei cittadini a superare, forse, il passaggio più difficile, ma le turbolenze che ancora cauterizzano i mercati finanziari e l’Eurozona – è sotto gli occhi di tutti quello che sta accadendo e che è accaduto recentemente in Grecia – non consentono ancora di prescindere da questa difficile situazione finanziaria, se vogliamo responsabilmente guidare l’Italia e se vogliamo evitare che vengano messi addirittura a rischio i benefici che noi confidiamo saranno conseguiti, con i sacrifici che abbiano dovuto chiedere. In questo senso, non ci sentiamo di prendere un impegno finanziario che potrebbe gravare, per di più per misura imprevedibile sull’Italia, nei prossimi anni. In fondo, se noi siamo qui a fare i conti con una situazione finanziaria difficile è perché tante volte in passato, nel corso degli anni e dei decenni, sono state prese da Governi di ogni segno, decisioni senza avere molto riguardo a quali sarebbero state le conseguenze finanziarie negli anni successivi. Noi non vogliamo che chi governerà l’Italia nei prossimi anni, si trovi in una situazione di difficoltà e non vogliamo che il Paese, anche per una percezione che potrebbe essere di un Paese non prudente in questo momento, ove il Governo si assumesse un impegno di garanzia di questo tipo, non vogliamo che in questo momento, la percezione, che faticosamente stima cerando di dare dell’Italia negli ambienti internazionali, nell’Unione Europea e nei mercati, possa essere compromessa da improvvisi dubbi, magari alimentati dai concorrenti dell’Italia nella sfida olimpica, circa la serietà dei propositi di risanamento finanziario del Paese”. (Mario Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri, 14 Febbraio 2012) Continua a leggere »