“Un leader è migliore quando le persone ne conoscano a malapena l’esistenza; è mediocre quando gli siano dovute obbedienza ed acclamazione; peggiore quando sia disprezzato. Un buon leader, che parli poco, quando abbia fatto il proprio lavoro e raggiunto il suo scopo, indurrà la gente a ritenere di averlo fatto da sé”. Laozi
“Carne da macello”… Gli Italiani ormai sono solo questo.
Non bastassero le grane lavorative e tutte le innumerevoli, incalcolabili e nefaste conseguenze sociali e familiari dovute alla perdurante Crisi Finanziaria che ha finito per rifondare i canoni dello Sviluppo Economico Mondiale – senza che a Roma qualcuno se ne accorgesse – i cittadini dell’ex Belpaese si trovano a dover fare da bersaglio, in un crescendo Mozartiano, ad un assordante, quotidiano “bla, bla, bla” proveniente dal “Palazzo”.
Specie in questi giorni di “resa dei conti” tra il Cavaliere Nero e l’Aquila Tricolore, al cittadino medio non resterebbe altro che scappare a gambe levate verso qualche assolato lido rivierasco, per tentare di risollevare un morale sempre più sotto ai piedi, lasciando i Signori della Politica a “marcire” nelle loro beghe senza fine. Già, questa sarebbe la soluzione, se non fosse che i portafogli sgonfi costringano una moltitudine di persone a far vacanza a bordo piscina, zona centro e a rimanere con l’orecchio teso all’ascolto del divenire degli eventi. A proposito: dove spendano mai le ferie (residue…) i 30 milioni di vacanzieri, dell’Estate 2010, tirati in ballo dal Ministro del Turismo, Michela V. Brambilla, non è dato sapere. Come dire: i soliti misteri della Statistica fai da te.
Ma veniamo al punto: finalmente è scoppiata la “guerra”!
Ben inteso che non si tratti – per fortuna – dell’ennesimo conflitto scellerato, scatenato per fare la felicità di qualche “armaiolo”, è indubbio che in termini pittorescamente allegorici lo scontro istituzionale in atto tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini abbia molto in comune con uno scontro bellico, contornato da sprazzi di Pace armata. E dovendo scegliere, non ne faccio mistero, mi schiero dalla parte del redivivo Presidente della Camera, (cui non rimproverò alcunché. Dopo tutto non è mai troppo tardi per redimersi dagli errori commessi in passato).
In effetti, mentre l’intera Nazione scivola verso un “nulla” che pesa sul futuro di tutti, ritengo giusto ed opportuno che cali finalmente il sipario su chi per oltre quindici anni abbia “distratto” la Politica Italiana dalle priorità del popolo, facendo il bello ed il cattivo tempo e regalando solo promesse.
Ciò senza alimentare le solite pretestuose chiacchiere sul palese Conflitto d’interessi e sulle innegabili Leggi ad personam – promulgate, o allo studio, anche a causa dell’insussistenza dell’Opposizione Parlamentare – e senza rammentare che oramai, essendo Giulio Tremonti il deus ex machina del Governo, l’uomo di Arcore indossi al più, le scomode vesti del portabandiera, venendo sempre più eclissato dall’ombra dell’ingombrante Ministro dell’Economia, al momento di prendere le decisioni importanti (vale a dire sempre).
Hai voglia a declamare serenità e ad esibire la volontà di proseguire con la stagione delle riforme. Quali? Giorno dopo giorno, ora dopo ora, è tutto un girare attorno ai veri problemi. E’ un “tirare a campare” quotidiano, che comporta lo spreco di tempo e di risorse. Quel che rimane è solo sterile oratoria sulla nostra Democrazia malata, sulla Costituzione da aggiornare, sulla Giustizia da riorganizzare, sulla Libertà da ripristinare. Per non parlare poi delle ridicole dichiarazioni circa la mancanza (presunta) di Governabilità… “E’ quello che gli Italiani vogliono”. Ma mi faccia il piacere! Io voglio per prima cosa che si rispetti la Legge e che a dare il buon esempio siano i Rappresentanti dello Stato. Tutto il resto è interessata mistificazione.
A lui, che dell’imprenditoria privata rampante e “produttiva” aveva fatto un vanto, traendone ispirazione per trasformare l’Italia in una moderna Economia liberale, basterebbe ricordare la propria inadempienza verso il “Contratto con gli Italiani” per giustificare la sua “messa alla porta”. La colpa? “Cattiva gestione della Cosa Pubblica”. In uno Stato Sovrano, in cui la legalità fosse pienamente operante, sarebbe il minimo.
D’accordo, quel “pezzo di carta straccia” firmato a favore di telecamera era una barzelletta sin dal principio, ma a distanza di nove anni cos’è rimasto? Dei quattro punti su cinque da raggiungere, per “restare in sella”, chiunque può farsi un’idea su quali siano stati raggiunti, o meno. Personalmente credo che sia stato “disarcionato” e che sia venuto il tempo di un cambio al vertice dell’Azienda Italia…
Insomma, a mio avviso la permanenza a Palazzo Ghigi di Silvio Berlusconi è deleteria e non c’è Governo “balneare” che tenga… Quel che occorre, per quanto mi pesi all’ennesima potenza affermarlo, è una Große Koalition che mettendo fine all’attuale “Esecutivo di minoranza” (come si rivela essere, dopo lo stravolgimento dei Gruppi Parlamentari) eviti la “notte della Repubblica”, riformuli la Legge Elettorale, dia nuova linfa al nostro Sistema Parlamentare e metta la Lega Nord in condizione di non nuocere (in attesa che qualche “illuminato” Eroe Patrio la metta al bando, ricordandosi di un “tale” art.241 C.P.).
Frattanto, in attesa d’imminenti sviluppi, ci si può solo augurare che ad un Paese, che dietro la maschera della logica della Maggioranza abbia infingardamente ed ingenuamente seguito chi si sia proposto come Salvatore della Patria, non spetti il medesimo rapido, incerto, ed inglorioso destino.
Signore e Signori, non sono semplici trame di Potere, questa è la Storia che scorre sulla nostra pelle. A forza di profetizzare fiducia ed ottimismo, qui si rifà l’Italia o si muore!
Follow the leader! (The right one).
D.V.