“Una vigile e provvida paura è la madre della sicurezza”. Edmund Burke
Finalmente, dopo le infinite polemiche che hanno acceso il dibattito politico e l’animo popolare, il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha firmato il Decreto Legge contenente il regolamento per costituire le cosiddette ronde, come previsto dal pacchetto sicurezza.
Tale regolamento – pubblicato Sabato scorso nella Gazzetta Ufficiale – impone che le ronde siano composte da non più di tre persone – tutte maggiorenni e di cui almeno una avente 25 anni – che non possano essere armate, né iscritte a partiti e che si muovano a piedi.
L’osservatore volontario dovrà avere la fedina penale pulita, presentare un certificato della Asl che dimostri l’assenza di disturbi psichici, dichiarare di non assumere droghe e alcool e di non essere iscritto ad alcun partito.
Inoltre, durante il “servizio” dovrà indossare una pettorina gialla, simile a quelle degli ausiliari del traffico. Le associazioni dovranno invece essere iscritte in uno specifico albo tenuto dalle Amministrazioni Comunali (una volta ottenuto il nullaosta prefettizio), dovranno svolgere la propria attività senza fini di lucro e non potranno essere sovvenzionate da partiti, movimenti politici, o sindacati. Spetterà ai Comuni – già alle prese con i notevoli tagli di bilancio, legati alla crisi economica – l’onere dell’organizzazione dei corsi di formazione, che i volontari dovranno frequentare prima di scendere in strada.
Bella trovata, non c’è che dire!
I Sindaci di Bologna, Bari e Venezia hanno prontamente sbarrato la strada all’iniziativa, mentre quelli di Milano, Roma e Napoli hanno preferito rinviare a Settembre ogni decisione al riguardo. Entusiasti invece, i Primi cittadini di Verona e Padova.
In tutto questo marasma, vorrei rilanciare la lodevole iniziativa di alcune famiglie della cittadina di Caronno Pertusella (VA) che – come mostrato dal TG2 – hanno deciso di unirsi “amichevolmente” per controllare le proprie abitazioni e quelle dei vicini, segnalando alle Autorità la presenza – sospetta – di estranei nei propri quartieri. Insomma: “l’unione fa la forza”!
Eh si, senza bisogno di divise, corsi di formazione e cellulare d’ordinanza, la forza sta nell’insieme delle azioni civiche di ciascun cittadino.
…E nella contestuale garanzia di fondi e mezzi adeguati alle Forze di Polizia.
D.V.