“La Democrazia funziona quando le idee di pochi, riescono a soddisfare i pochi che contano”. Winston Churchill
Sarà pur vero che: “ormai c’abbiam fatto le ossa”… Ma non per questo si deve perdere l’ardore, né la speranza, di un prossimo repentino cambiamento della “stagione Politica Italiana”, in grado di ridar lustro e vigore alla nostra amata, ma un po’ “appannata” Repubblica.
C’è chi li chiama “Casta” e chi preferisce aggettivarli con termini più scurrili – e probabilmente più azzeccati – io invece persevero a chiamarli Parlamentari, con l’auspicio che da loro possa ancora venire qualcosa di buono e che l’evidente “solco” tracciato al cospetto della gente comune, sia solo un incubo notturno, sul punto di svanire.
Non v’è giorno che veda il sorgere del Sole, senza che da uno dei due rami del Parlamento giungano notizie di aspre polemiche, di scontri verbali e d’insulti – al di là della normale “dialettica Legislativa” – in relazione a Leggi, Disegni di Legge, Sentenze e “Lodi vari” a tutela del Presidente del Consiglio.
Questioni che di “generale” non hanno l’interesse, ma solo la capacità di deviare lo sguardo della Nazione – ormai assuefatta e desensibilizzata – lontano dai drammatici problemi sociali ed economici, con cui è alle prese da tempo immemore…
Questioni insomma, che finiscono per confondere ulteriormente le idee degli “inermi uditori” del Popolo Tricolore.
Che si discuta di economia, finanza e lavoro, o meglio di giustizia, sicurezza e libertà, non esiste “quotidiano tramonto” che dimostri, all’atto pratico, l’interessata incapacità di quanti abbiano il privilegio di sedere all’interno della “stanza dei bottoni”.
Partiamo dal basso. Che dire della recente Normativa sull’immigrazione, secondo la quale uno straniero che varchi il confine privo di titolo, ovvero vi soggiorni senza permesso, commetta un reato?
Nulla di male, visto che uno Stato di Diritto debba tutelare la sicurezza del proprio territorio e dei propri cittadini, da quello che un tempo non troppo lontano veniva indicato come “l’uomo nero” e che oggi a fronte di una società multirazziale “de facto” rappresenta solo un appellativo alquanto offensivo, verso i numerosi neo-compatrioti di I generazione. Già, nulla di male, non foss’altro che la norma in questione abbia ulteriormente ingolfato i Tribunali “nostrani” e che in fin dei conti sia solo “fumo negli occhi” della gente, utile quanto meno fino alla prossima Sanatoria che, com’è noto, nella “Patria dei condoni” non manca mai.
Al riguardo, basta considerare la cronica mancanza di mezzi e di uomini, con cui sono alle prese tutte le Forze dell’Ordine – ovvero coloro che dovrebbero procedere al controllo delle strade – che sempre più raramente riescono ad acchiappare i veri delinquenti e che si vedono costrette a “colpire” anche quanti cerchino di “farsi un futuro” in Italia! Un disinteresse acuito dal fatto che, anziché aumentare loro i fondi disponibili, si sia preferito regolamentare le Ronde…“Per proteggere e servire”!
E’ vero, in questi tempi di crisi (che passa, passerà, è passata, ma poi resta una bruciante realtà), anche l’Italiano medio è alla ricerca del proprio futuro e a prima vista la “concorrenza” dello Straniero può fare la differenza… Ma usando il lume della ragione si comprende che ciò sia solo un falso problema, che maschera più succulente magagne! Siamo ad un punto in cui, comunque la si veda: “il futuro non è più quello di una volta”!
Quanti abbiano già provveduto a sfasciare il Sistema, tentano di abbatterlo completamente per puro interesse personale. Certi individui non agiscono per il popolo, ma continuano a fare il proprio comodo “ad aeternum”, nell’illusione che prima o dopo avvenga il contrario. La Storia insegna…
Da ben quindici interminabili anni, prima si architettano “drammi giuridico-economico-sociali” da offrire in pasto ai “media amici”, poi, nei panni del “Cavaliere Solitario”, qualcuno si offre di risolverli nel nome e per il bene di tutti.
Il connubio tra un pacchetto sicurezza dalla dubbia efficacia, ed il necessario ripristino del funzionamento della Giustizia è solo uno dei casi che dimostrano come “colui che rifugga dalle aule giudiziarie”, parli di Tribunali solo quando siano altri a dovervi presenziare, o qualora abbia in mente di “ridisegnarne” l’organigramma…
Il “Lodo Alfano” è incostituzionale? Nessun problema, c’è la Prescrizione Processuale, o meglio il ritorno alla piena immunità (impunità) dell’art.68 originario.
Eh già, con la “trovata” del famigerato “Processo Breve” si palesa l’inverosimile: “prescrivere” i processi (sempre i più opportuni), anziché assicurare loro una durata ragionevole, “oliando” i meccanismi procedurali degli stessi! Se divenisse un’allucinante realtà, il reato di clandestinità sopra citato ne resterebbe escluso, equiparando una semplice contravvenzione a delitti di grave allarme sociale, quali la mafia ed il terrorismo!
Se poi guardiamo alla Magistratura, è impossibile negarle il massimo sostegno morale ed ideale. Negare che operi per il bene dello Stato è pura fandonia! Privata dei fondi, priva di Cancellieri e di cancelleria, essa continua a lavorare, senza piegare la testa alle discutibili logiche partitiche e di Governo. E’ un organo indipendente e seguendo tale principio vigila sul rispetto della Legge, (che è “uguale per tutti”, pur apparendo inverosimile ad una sparuta minoranza di concittadini).
Tra dichiarazioni e smentite, è stata pretestuosamente accusata di dividere il Paese – spingendolo addirittura sull’orlo della guerra civile – e di agire con la volontà di far cadere l’Esecutivo in carica.
Costantemente ricattata di essere “riformata”, col rischio di finire assoggetta al controllo di un altro Potere dello Stato, le si rimprovera di “aver acquisito un peso abnorme nella vita Democratica Nazionale e di mettere a rischio in tal modo, l’esercizio delle funzioni proprie del potere politico, fondato sulla sovranità popolare…”.
Innanzi ai proclami di un moderno Luigi XVI, ai giudici va invece riconosciuto un unico ed impagabile merito: quello di “puntellare la Società”, evitando quella deriva destabilizzante, pericolosa ed omicida, già tristemente nota negli “anni di piombo”, che senza di loro avrebbe avuto un solo nome: Rivoluzione.
Le cosiddette “Procure Politicizzate” stanno tenendo insieme i cocci dell’Italia, evitandone il “sacco totale” da una parte e l’insurrezione generale dall’altra, nel puro interesse di una sempre più derelitta Democrazia e contro ogni forma di “mafieggiante potere assoluto”.
D.V.