“E’ assolutamente evidente che l’arte del cinema s’ispira alla vita, mentre la vita s’ispira alla televisione”. Woody Allen
Nel perdurare dell’attesa, che l’Aula di Montecitorio chiudesse l’operazione Scudo Fiscale, dai banchi della Maggioranza e da alcuni Ministeri, si è levata sempre più insistentemente, la proposta di abolire il Canone RAI.
A sostegno di tale posizione sono scesi in campo alcuni quotidiani, marcatamente di parte, che addirittura hanno invitato i contribuenti a non pagare “il dovuto”, contestando in tal guisa, la parzialità informativa – avversa al Presidente del Consiglio – che regnerebbe all’interno del Servizio Pubblico.
La “tassa Santoro”, com’è stata polemicamente ribattezzata, servirebbe dunque a stipendiare autori e conduttori di trasmissioni giornalistiche e d’intrattenimento satirico – aventi come “bersaglio” il Premier, Silvio Berlusconi – che non garantirebbero il contraddittorio e che descriverebbero una realtà Nazionale distorta, contribuendo a diffondere il pessimismo tra le famiglie. (E’ strano constatare, che a lamentarsi siano personaggi contrari, da sempre, alla Par Condicio elettorale).
Si è scelto di fare una sola grande minestra dei palinsesti RAI, sparando a zero qua e là e mettendo nel calderone della critica Annozero, Ballarò e Parla con me. Salva invece, la “conduzione super partes” di Bruno Vespa a Porta a Porta. (Senza parole…).
In precedenza, era già stato deciso di privare della “copertura legale” una trasmissione di denuncia come Report, che oltre ad affrontare civilmente, temi scottanti nell’interesse di tutti, non ha mai dato problemi giudiziari all’Azienda, avendo sempre vinto le numerose denunce presentatele contro, nei Tribunali Italiani. E’ lecito immaginare che qualche mente eccelsa ed illuminata abbia ritenuto la conduttrice e responsabile del programma, Milena Gabanelli, troppo scomoda, troppo di Sinistra e troppo antigovernativa, accusandola di non dare spazio alla “replica” dei soggetti chiamati in causa. Un’incredibile panzana!
Roba da rimpiangere gli antichi ed ingessati Dirigenti RAI degli anni ’50!
“D’Alema di qualcosa di Sinistra”! (Almeno stavolta).
Ritengo che partendo da critica e satira – anche pungente – un Governo forte e sicuro del proprio operato, risponderebbe coi fatti e non certo allestendo conferenze stampa, proponendo Querele e Interrogazioni Parlamentari, o dando il via ad Istruttorie Ministeriali, per denunciare inconsistenti “attacchi mediatici” da parte del Servizio Pubblico.
Di questi tempi ci sarebbe tanto da fare, in ambito economico e del lavoro, che risulta difficile capacitarsi di come i nostri Politici perdano tempo dietro a questioni, che definire “secondarie” sembrerebbe un complimento.
Non bisogna dimenticare poi, che tra quanti si lamentino del balzello – nascondendosi dietro alla scusa “politica” – alberghino anche coloro che il Canone non l’abbiano mai pagato, indossando puramente e semplicemente i panni dell’Evasore Fiscale e fregandosene del fatto che: Dura Lex sed Lex.
In proposito, l’idea che circola in Viale Mazzini, ovvero quella di abbinare l’abbonamento Radiotelevisivo alla bolletta elettrica, potrebbe essere una soluzione efficace alla faccia dei furbi.
Se tutti lo pagassero, probabilmente eviteremmo le valanghe di “spazzatura pubblicitaria” e Televendite, propinate ad ogni ora del dì e della notte e godremmo di maggiore cultura via etere, visto che alla fine: Non è mai troppo tardi!
E poi, buttando l’occhio verso quella “lavatrice di cervelli” a cui s’è ridotta oggi la Televisione, ci si rende facilmente conto che a prevalere sia un insieme di programmazione demenziale fatta di Reality show, di Fornelli e di gente che piagnucola…
Occorrerebbe una “dozzina di Santoro” per bilanciare quella giungla di mangiafuoco, saltimbanchi, equilibristi e ballerine…
Per non parlare di certi Telegiornali che trasmettono solo servizi di rotocalco di terz’ordine. Tra un po’ ci faranno sapere “in diretta” che a Palazzo Chigi qualcuno abbia ricevuto il dono delle Stigmate, che Emilio Fede agisca da Patriottico Carbonaro e che Piero Angela sia stato “pensionato” perché non abbia accetto di partire per l’Isola… E’ diventato tutto una barzelletta.
A pagarne le conseguenze “neurologiche” non sono certo i giovani, che se la spassano su Internet o su Sky, bensì quelle “Casalinghe di Voghera” d’un tempo ormai andato, che ormai anziane passano il tempo incollate al video, perse a guardare “il nulla” e a tentare la sorte telefonica sperando di prender parte dell’ultimo “quiz interattivo” – vincendo magari qualche spicciolo – dimenticando che l’Euro che paghino ad ogni “alzata di cornetta”, sia reale al 100%.
Forse sbaglio, però mi pare indubbio che questo marasma politico, giornalistico e di piazza che stiamo vivendo, sia dovuto nient’altro che alla vanità e all’innegabile superbia di certi capipopolo, incapaci di accettare una Democratica rappresentazione dell’Italia del XXI Secolo così come abbiano contribuito a renderla. La controprova è data dal fatto che ogni “appunto” giornalistico finisca per essere considerato un attacco personale… Una specie di Lesa Maestà, in cui i problemi di uno diventino – inspiegabilmente – i problemi di un popolo.
Bisognerebbe ricordare loro, che non esista il solo e puro “lecchinaggio politico-mediatico” o la “riverente prostrazione ad oltranza”… Ma che in giro ci sia ancora gente libera, in grado di usare il cervello e di porre domande (almeno una decina…).
Per concludere, visto che le Leggi non decadano per desuetudine, è bene ricordare che in base all’art. 15 della Legge 103/1975 – nonché alla Giurisprudenza della Consulta e della Cassazione – il canone di abbonamento radiotelevisivo sia a tutti gli effetti un’imposta, gravante – salvo suggellamento – su tutti coloro che detengano un apparecchio TV, prescindendo dal suo effettivo utilizzo.
Meglio dunque non compiere scelte azzardate, cedendo all’Istigazione a delinquere promossa da qualche interessato buontempone della carta stampata… E poi Pagare tutti significa evitare di vestire i panni lerci e puzzolenti dell’EVASORE FISCALE, che di questi tempi di condoni onnicomprensivi non è affatto poco.
D.V.