Vorrei morire ucciso dagli agi. Vorrei che di me si dicesse: “com’è morto? Gli è scoppiato il portafogli”. Marcello Marchesi
Come ampiamente previsto, con 309 sì e 247 no, il Governo ha raccolto alla Camera la 25°Fiducia dall’inizio della Legislatura, in relazione al Decreto Correttivo del DL anticrisi che amplia le maglie dello Scudo Fiscale.
Oggi, entro le 15, il voto finale dell’Aula darà il definitivo “via libera” alla Legge, in modo che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, abbia modo di visionarla in tempi accettabili, prima del 3 Ottobre (data di decadenza del Decreto).
La speranza dell’Opposizione Parlamentare, nonché della totalità degli onesti cittadini, è che il Capo dello Stato non firmi la norma, in quanto nasconderebbe nei fatti, una nuova sanatoria per disonesti e criminali.
In effetti è la terza volta in otto anni – e questo basterebbe a farne comprendere l’inefficacia – che un Esecutivo guidato da Silvio Berlusconi e con Giulio Tremonti al Dicastero delle Finanze, corra in soccorso delle “nostrane facce di m…” che abbiano impunemente evaso le imposte, ed esportato capitali in Paradisi Fiscali. Una cosa decisamente iniqua, ingiusta e deprecabile, da cui si dovrebbero ricavare delle “risorse” da impiegare per rilanciare l’Economia. Si, per rilanciarla dalla finestra, fino al prossimo condono…
Facciamo un esempio casuale. Mettiamo che qualche anno fa, un imprenditore a capo di una piccola ma remunerativa azienda, abbia creato un “fondo nero” di 1 milione di Euro, mediante sovrafatturazione, emissione di fatture false, o semplici artifici di bilancio. E poniamo che, un poco per volta, grazie a periodiche visite oltre la dogana di Chiasso a bordo del suo SUV “di servizio”, il nostro uomo abbia depositato tutto il suo “gruzzoletto” in una banca Elvetica.
In base allo Scudo Fiscale 2009, entro il prossimo 15 Dicembre, egli potrà andare in una Banca vicino casa, riempire un apposito modulo e pagare una sanzione massima del 5% su quel capitale esportato illecitamente al di fuori dei confini Nazionali e sul quale non abbia mai pagato alcunché. Il tutto vedendosi garantito l’anonimato nei confronti degli Uffici Tributari e decaduti i reati fiscali (che non siano già in corso di accertamento) commessi.
Per quel Milione di Euro, ciò vuol dire: 50.000 Euro, anziché 660.000 (cifra ottenuta calcolando imposte indirette, imposte dirette e sanzioni).
Considerando che da una statistica della Guardia di Finanza, si evinca che ben 300 miliardi di Euro siano stati espatriati illegalmente, i conti sono presto fatti.
Nel corso del G20 di Pittsburgh, procedimenti analoghi sono stati previsti da altri Governi, in base ad una comune strategia di lotta al riciclaggio e di contrasto ai Regimi Impositivi di favore.
La scelta effettuata dall’Amministrazione U.S.A. ad esempio, si discosta però non poco da quella Italiana. Washington ha infatti deciso di imporre una sanzione del 49% sul Reddito non dichiarato, senza assicurare l’anonimato al colpevole di evasione (a conferma del pugno duro che l’ha sempre caratterizzata al riguardo) e creando un’apposita “lista nera” su cui apporre – vita natural durante – i nominativi dei soggetti autodenunciatisi. Una differenza non da poco, non c’è alcun dubbio!
Piuttosto che benevolenza, sarebbe necessaria pura repressione contro i furbetti di turno, a garanzia dei tanti cittadini onesti e lavoratori, che al contrario si trovano ad essere nuovamente “ingannati”, dalla massiccia dose di magnanimità assicurata dall’Italico Governo…
Tuttavia, è probabile che da uno Stato che già in passato abbia pensato bene di cancellare una norma ad hoc, nota come “manette agli evasori”, non sia proprio possibile aspettarsi di meglio. E pensare che a Palazzo Chigi e dintorni si guardi tanto all’America…
Già, per tutto, salvo che per prendere lezioni in materia di Reati Fiscali. Chiedere in proposito ai Signori della Enron, a quelli della WorldCom o a Bernard Madoff… Sempre che il centralino telefonico dei rispettivi Penitenziari Federali, passi loro la linea…
D.V.